lunedì 26 dicembre 2011

Considerazioni sulla M.M.T. - Modern Money Theory


Di recente va di moda parlare della M.M.T., Moder Money Theory, una teoria che cercano di farla passare come la panacea di tutti i mali, la soluzione migliore da applicare all'odierno sistema economico diretto al baratro.

Prima di analizzare questa teoria, vediamo però quali sono i presupposti su cui si basa.

Premesso che la M.M.T. non si basa sulla sovranità monetaria nelle mani dello Stato e conserva pertanto sempre 3 soggetti distinti nel contesto della politica economica: lo Stato (il Tesoro)-pubblico, la Banca Centrale(BC)-privata e le banche commerciali-private.
Inoltre, tutto il sistema raffigurato dalla MMT si basa sulla FIAT MONEY, ossia moneta a corso forzoso che altro non è che un credito d'imposta non supportato da alcun bene tangibile.
La Fiat Money nasce nel 1971 quando il presidente americano Nixon decise che il dollaro, prima ancorato all'oro (gold standard), dovesse abbandonare la convertibilità.
Da allora chi emette moneta può stampare tutta la moneta che vuole senza correrarla ad un bene tangibile, come poteva essere un tempo l'oro o l'argento.

giovedì 22 dicembre 2011

Mega Party alla B.C.E.


Mentre l'Italia scivola verso la recessione (nel terzo trimestre 2011 il prodotto interno lordo è diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente) le banche fanno grande festa.
I governi di Eurolandia impongono manovre "lacrime&sangue" ai cittadini per uscir fuori dalla crisi, nel mentre la B.C.E. concede bei regali agli stessi fautori della crisi, erogando 489,19 miliardi di euro (Long Term Refinancing Operation) nel suo primo rifinanziamento a scadenza super prolungata, 3 anni, a favore delle banche commerciali che operano nell'area euro. 
Le banche italiane hanno preso in prestito dalla Bce 116 miliardi di euro, quasi un terzo dei 489 miliardi erogati da Francoforte.
Una bella iniezione di liquidità.
La prossima asta ci sarà il 29 febbraio 2012, con scadenza il 26 febbraio 2015 ed i fondi verranno assegnati a tasso fisso e ammontare illimitato!!!

A cosa doveva servire questa liquidità?

venerdì 16 dicembre 2011

Grecia: o paghi o resti senza luce


Sembra di vivere in un film di fantascienza, ma in Grecia si sono inventati questo nuovo ricatto: se non paghi l'ICI ti tagliano la corrente.
In pratica la Public Power Corporation (omologa della nostra ENEL) è stata incaricata della riscossione della nuova tassa sugli immobili greci,  inserendo l'importo in bolletta.
Questo ricatto è stato un successo (per il Governo): 8 proprietari su 10 hanno pagato la tassa, portando milioni di euro nelle casse statali.
Dopo questa strategia suppongo che tra un po' si inventeranno punizioni corporali in appositi campi di concentramento per quei contribuenti titolari di bollette in mora o non in grado di pagarle.

Intanto in casa-Italia si fa viva quella che io definisco "la prostituta finanziaria", ossia l'agenzia di rating Fitch che minaccia di tagliare il rating del nostro Paese e di altri 5, ossia Spagna, Belgio, Slovenia, Cipro e Irlanda.
Nel frattempo arriva l'Annuario statistico italiano 2011 dell'ISTAT che ci ricorda che 2,1 milioni di persone sono in cerca di occupazione, di cui i giovani disoccupati sotto i 30 anni sono 834 mila, ovvero il 39,7%, configurandoci sempre più un Paese di vecchi e con nascite in calo.

Il Portogallo, visto l'andazzo poco sereno, ha deciso di promuovere una mossa in contrattacco. Nuno Santos, vice presidente del partito socialista portoghese, ha dichiarato: "il debito è la nostra sola arma che possiamo usare per imporre condizioni migliori, e questo perchè è la stessa recessione che ci sta impedendo di rispettare l'accordo raggiunto con la Troika. Noi dovremmo far tremare le gambe dei banchieri tedeschi".
Meno male che c'è ancora chi si accorge di non vivere in Eurolandia, bensì in una Germanocrazia.

domenica 4 dicembre 2011

Come uscire dalla farsa della crisi?


Secondo Monti (e secondo il Sole24Ore) per uscire dalla crisi bisogna:

- combattere l'evasione fiscale riducendo l'uso del contante
- tagliare i costi della politica
- riforma delle pensioni
- vendere (= privatizzare) il patrimonio immobiliare (20-40 miliardi)
- patrimoniale su grandi redditi e tassare le rendite finanziarie
- vendere le risorse auree (20 miliardi)

Siccome allo Stato non compete emettere la moneta necessaria a soddisfare il benessere dei cittadini, esso si trova costretto a dover emettere Titolo di Stato che saranno venduti alle banche in cambio di moneta.
Per fare in modo che i nostri Titoli di Stato (Btp, Cct, Bot, Ctz) siano appetibili per gli investitori nazionali e stranieri (questi ultimi detengono il 45% del nostro debito pubblico di circa 1900 miliardi di euro), l'Italia deve offrire dei rendimenti elevati (fino a 7%) per invogliare gli investitori a comprare e "finanziare" lo Stato, in modo che questo possa poi procedere alla spesa pubblica e, quindi, offrire beni e servizi ai cittadini.
Non dobbiamo dimenticare che ogni anno paghiamo 80-90 miliardi di euro solo sugli interessi per l'emissione dei nostri titoli.

Il decreto Berlusconi-Tremonti varato a inizio settembre aveva un valore di 54,2 miliardi, con impatto sul 2013. A questo vanno aggiunti i 24 miliardi della 'correzione' che si appresta a varare il governo tecnico di Monti. Per un totale per il 2011 di 78,2 miliardi di euro. La manovra economica più elevata mai realizzata, perfino più ingente di quella varata da Amato nel 1992 (48 miliardi di euro).

martedì 22 novembre 2011

Intervista a RADIO SBS





Cliccando sul tasto Play potete ascoltare una mia intervista radiofonica registrata il 19/11/2011 dalla radio australiana SBS.
Il mio intervento riguarda i minuti 23:00-30:00, ed accenno al governo Monti, banche, Bilderberg e Trilateral.

Si ringraziano: l'intervistatrice Roberta Giaconi, conduttori Carlo Oreglia e Magica Fossati.

Salvatore Tamburro

lunedì 21 novembre 2011

Perchè vogliono imporci la Moneta Elettronica?



Tutti i Governi degli ultimi anni, da Prodi a Berlusconi fino all'attuale Monti, hanno sempre proposto la graduale scomparsa del denaro contante (con costi aggiuntivi per chi preleva o versa liquidità sul conto), sostituito dalla moneta elettronica: pagamenti con carte di credito, bonifici, assegni, tutto tranne il denaro contante. La soglia dei pagamenti cash è scesa negli ultimi tempi dai 12.500€ a 5.000€ e, successivamente, all'attuale livello dei 2.500€.
Adesso il governo tecnico di Monti (N.B.: eletto dalle banche, ma non eletto democraticamente da alcun cittadino) ha proposto una nuova soglia ai pagamenti in contanti di 1000€.
Monti il 17/11/2011 ha dichiarato in Parlamento: "Occorre ulteriormente abbassare la soglia per l'uso del contante, favorire un maggior uso della moneta elettronica".

Perchè tutto questo?

Il governo afferma che si tratti di una soluzione utile alla lotta dell'evasione fiscale, in quanto tutte le transazioni vengono registrate e si può meglio controllare tutti i pagamenti che avvengono tra clienti, fornitori, consumatori.

FALSO per la seguente ragione: il grosso dell'evasione fiscale (cosiddetti 40 miliardi di sommerso di cui parla l'A.B.I.) non riguarda le piccole-medie imprese che hanno un giro di affari modesto, bensì le grandi corporations, proprio quelle S.p.A. che nascondono al fisco milioni e milioni di euro, attraverso transazioni segrete in qualche conto bancario o hedge fund con sede nei paradisi fiscali. Il vero evasore non è il fruttivendolo sotto casa, ma i manager che risiedono nei CdA delle multinazionali e gli speculatori finanziari che spostano gli utili all'estero in posti come Panama, Cayman, Jersey, etc.. 

Le vere ragioni insite in questa proposta sulla moneta elettronica sono due:

domenica 13 novembre 2011

Macelleria Monti, carni italiane



L'era berlusconiana è ormai finita e la gente esulta per aver deposto il vecchio padrone, senza accorgersi che il nuovo sarà peggio del precedente.
Il 58% degli italiani vuole un Governo tecnico di Mario Monti. 
Mi chiedo il motivo per cui il popolo italiano sia così impegnato ad esultare, malgrado il potere "al vertice" lo stia conducendo verso il macello. E' tanto lobotomizzato per non rendersene conto?
Posso in parte comprendere l'esultanza dovuta al fatto di togliersi un premier che, bunga bunga a parte, abbia pensato unicamente agli interessi personali e non del Paese, ma gioire di un macellaio che verrà a fare tagli alla spesa pubblica e ad imporre misure di austerity lo trovo senza senso.
Adesso, constatando la fase di emergenza e, al contempo, di inettitudine della classe politica attuale (parlo di maggioranza ed opposizione) sono scesi ufficialmente in campo i reali padroni di questo sistema socio-economico: le banche e i banchieri.

mercoledì 9 novembre 2011

Ricorsi per anticostituzionalità delle 6 leggi "regala-soldi" alle banche



RICORSI PER ANTICOSTITUZIONALITA’:


Tratto da: www.marra.it

-1) dei decreti ingiuntivi in favore delle banche in base all’estratto conto;

-2) della decorrenza tardiva della valuta;

-3) dell’anatocismo, ovvero illegittimità della capitalizzazione degli interessi passivi quand’anche praticata pure per gli interessi attivi ove non sia parificata anche l’entità quantitativa del tasso attivo e di quello passivo;

-4) dell’innalzamento del tasso usuraio;

-5) della decorrenza della prescrizione dall’annotazione in conto corrente;

-6) della ri-introduzione della commissione di massimo scoperto.

                                                                   
-1) INCOSTITUZIONALITÀ DEI DECRETI INGIUNTIVI IN FAVORE DELLE BANCHE IN BASE ALL'ESTRATTO CONTO.

Non sussiste manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale – per violazione degli artt. 1, 2, 3, 4, 24, 35, 41, 47, 101, 102, 104 e 117 della Costituzione – dell'articolo 50 del D.Lgsl 1.9.1993, n. 385 (in Suppl. ordinario n. 92 alla Gazz. Uff., 30.9.73, n. 230), intitolato: «Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia», che recita: «La Banca d'Italia e le banche possono chiedere il decreto d'ingiunzione previsto dall'articolo 633 del codice di procedura civile anche in base all'estratto conto, certificato conforme alle scritture contabili da uno dei dirigenti della banca interessata, il quale deve altresì dichiarare che il credito è vero e liquido».

La possibilità per le banche di ricorrere per ottenere il decreto ingiuntivo in base al mero estratto conto (una 'certificazione' di parte) non può che basarsi su una normativa palesemente illegittima.

Illegittimità costituzionale le cui motivazioni descriviamo di seguito, ma da tempo divenuta grottesca, vista la giurisprudenza da anni consolidata sull’illegittimità totale o parziale delle voci che compongono il saldo, quindi pacificamente errato a priori. Di talché, considerata la vastità dei fenomeni bancari, siamo di fronte a una piaga sociale su cui urgente l’intervento della Corte Costituzionale.

sabato 29 ottobre 2011

La Grecia è fallita, adesso lo ammette anche la Troika


Come scrivevo il 7 maggio 2011 in "La Grecia: uno Stato da spremere come un limone" avevo già annunciato il fallimento del paese ellenico, ma adesso a dirlo sono direttamente i funzionari della troika (BCE, Ue, FMI) che hanno di recente terminato la loro revisione sulla finanza pubblica ellenica.
(Se qualche volta si ascoltasse anche il parere dei blogger indipendenti non sarebbe una cattiva idea!)
Qui è scaricabile il documento <<riservato>> (strictly confidential è scritto su ogni pagina) offerto da Linkiesta. In sostanza la troika ha spiegato che il debito greco è insostenibile. L’unica soluzione all’orizzonte è quindi quella di un aumento dell’intervento dei creditori privati, tramite il Private sector involvement (Psi), e, di conseguenza, un lungo piano di ristrutturazione del debito. 

Gli scenari prospettati alla Grecia, e che coinvolgono anche gli altri paesi PIIGS, sono due:

A) la troika concede l'abbattimento parziale del debito greco, la richiesta viene copiata pari pari da Italia, Portogallo, Spagna, Francia, Irlanda e Belgio, il fondo europeo salva-Stati si sovraccarica. Conseguenza: crisi bancaria europea.

B) la troika impone misure restrittive alla Grecia circa il risanamento del suo debito, si riduce la spesa pubblica, aumentano le tasse, tutto ciò prolunga l'attesa ma si arriva comunque al default. Conseguenza: crisi bancaria europea.

venerdì 21 ottobre 2011

La storia del "signore delle scimmie"


Nel feudo di Chu, un vecchio si guadagnava da vivere addestrando delle scimmie. La gente del posto lo chiamava "Ju Gong" (signore delle scimmie).
Ogni mattina, il vecchio radunava le scimmie nel suo cortile, e ordinava alla più anziana di condurre le altre sulle montagne per raccogliere frutta da cespugli e alberi. Ogni scimmia doveva consegnare un decimo del raccolto al vecchio, questa era la regola. Quelle che non la rispettavano, venivano frustate senza pietà. 
Tutte le scimmie pativano gravi sofferenze, ma non osavano lamentarsi.
Un giorno, una scimmietta chiese alle compagne: <<E' stato il vecchio a piantare gli alberi da frutta e i cespugli?>>. Le altre risposero: <<No, sono cresciuti spontaneamente>>. Allora la scimmietta domandò: <<Non possiamo raccogliere i frutti senza il permesso del vecchio?>>. E le altre: <<Certo che si>>. 
La scimmiettà proseguì: <<Allora perchè dobbiamo dipendere da lui, perchè dobbiamo servirlo?>>.
Prima che la scimmietta potesse finire la frase, tutte le altre scimmiette all'improvviso ebbero un'illuminazione.
Quella notte stessa, mentre il vecchio dormiva, le scimmie abbatterono il recinto in cui erano segregate, presero i frutti che il vecchio aveva in magazzino, li portarono nella foresta e non fecero più ritorno. 
Alla fine il vecchio morì di fame.
"Governare con l'inganno" di Yu Li Zi (1311-1375)

Secondo Yu Li Zi ci sono uomini nel mondo che governano con l'inganno e non con rettitudine. Non sono forse come il signore delle scimmie? Non si rendono conto della propria confusione mentale. E appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.
I politici, con la complicità dei mezzi di informazione, tendono a raffigurarci problemi marginali offrendoci soluzioni sterili. Fingono di cambiare tutto, per poi non cambiare nulla.
La verità va ricercata nella comprensione del vero funzionamento del sistema socio-economico, basato sulla truffa del debito pubblico, sul signoraggio, su una politica monetaria delegata nelle mani di istituzioni private come le banche centrali (BCE e Federal Reserve) o istituzioni sovra-nazionali come FMI, WTO, ONU, Bilderberg, PNAC, CFR, RIIA.
Non aspettatevi liberatori che provengano dall'esterno per salvarvi; cominciate ad informarvi da fonti indipendenti, spegnete la tv e maturate dentro di voi quell'istinto di ribellione a tutte le forme di schiavitù che opprimono la logica, il corpo e la realizzazione dei vostri sogni.

Salvatore Tamburro

domenica 16 ottobre 2011

Vi siete fatti fregare ancora una volta


Il titolo di questo post è legato alla manifestazione del 15 ottobre 2011 avvenuta a Roma, organizzata dai cosiddetti Indignados.
Il "divide et impera" e il dirottamento dai veri problemi della società sono strumenti che hanno funzionato ancora una volta.
Questa manifestazione di carattere internazionale, visto che ha toccato ben 1000 città del pianeta, solo a Roma ha avuto le conseguenze cui abbiamo assistito. La protesta è degenerata in una vera e propria guerriglia, che ha sopraffatto la parte pacifica, preponderante, del corteo.
Un gruppo di infiltrati, che si fanno chiamare "black-block", sono riusciti nel loro intento, ossia indirizzare tutta l'attenzione su di loro e sulle loro violenze, invece che sulle tematiche della manifestazione.
Perchè infiltrati? Beh per il semplice fatto che trattasi di un gruppo ben organizzato e che non subisce alcun tentivo di arresto da parte delle forze dell'ordine, nemmeno quando tale gruppo circola ad un palmo di naso dai carabinieri.
Non sarebbe certo la prima volta in cui si avvistano infiltrati; se non altro alcuni anni fa Montebello, in Canada, in occasione del summit tra i leader politici di USA, Canada e Messico, di fronte a prove sciaccianti, la Polizia del Quebec fu costretta a diramare una nota ufficiale in cui, tirando direttamente in ballo video-prove di YouTube, spiegò che quei black-bloc erano in realtà agenti infiltrati.
Stessi infiltrati che fecero degenerare anche la manifestazione dello scorso 14 dicembre 2010 a Roma.
I temi della manifestazione non sono stati nemmeno affrontati, se non sfiorati, e non hanno avuto alcun eco mediatico. Nei fatti i mass-media hanno evidenziato solo le violenze degli infiltrati.

venerdì 7 ottobre 2011

Le 5 leggi anticostituzionali "regala-soldi" alle banche



A breve verranno presentati i ricorsi alla Corte Costituzionale circa le seguenti 5 leggi, improntate del tutto a favore delle banche e a discapito dei cittadini\correntisti. Inoltre si procederà a promuovere un referendum abrogativo per auspicare la loro cancellazione dall'ordinamento giuridico.

Sono 5 le leggi, 3 delle quali recentissime, con le quali sono stati regalati alle banche centinaia di miliardi di euro annuali. E poiché (non so se stupisce) nessun partito si è opposto, non resta che il referendum.

-- La più recente è il DL n. 70\13.5.2011 ('decreto sviluppo'), art. 8, secondo cui l'usura, che prima scattava quando il tasso medio veniva superato del 50%, scatta ora quando il tasso medio viene superato di 8 punti, o anche del 25% + 4 punti (ma questo secondo criterio è 'fumogeno': serve solo a confondere). Per fare l'esempio che interessa il maggior numero di italiani, nei mutui a tasso variabile, ora in media del 2,79%, prima, per verificarsi l'usura, la banca doveva praticare il 4,18%, ora invece il 10,79%. Cosa che, ora che non c'è più il baluardo del 'tasso soglia', ha già innescato un aumento strisciante del costo del denaro, e che inoltre serve a evitare alle banche le sempre più numerose condanne per usura.

--La seconda è la L. n. 10, art. 2, comma 61, del 26.2.11, con cui, in contrasto frontale con decenni di giurisprudenza anche delle Sezioni Unite della Cassazione, si è stabilito che la prescrizione decennale nelle cause contro le banche, che decorreva dalla chiusura del conto corrente, ora decorra dall'annotazione dell'operazione. Significa che, ad esempio, in relazione a un conto durato venti anni e chiuso nove anni fa potevi recuperare tutto, mentre ora puoi recuperare solo un anno, ovvero solo le somme di cui la banca si è indebitamente appropriata tra oggi e dieci anni fa.

--  La terza è il D. Lgs n. 11 del 27.1.2010 con il quale – ora che si stavano vincendo le cause sulla 'valuta zero', cioè sull'accredito immediato dei versamenti – è stato stabilito l'accredito al terzo giorno. Una guerra iniziata invero proprio da me nel 1980 (ottenendo il primo risultato positivo nel 2004) in base al semplice argomento che se Tizio dà a Caio un assegno di 1.000 euro il primo gennaio, e Caio lo versa subito sul suo conto, i 1.000 euro vengono stornati a Tizio il primo gennaio e accreditati a Caio dopo alcuni (o molti) giorni, sicché, nell'intervallo, gli interessi vanno alla banca, che non è mai stata proprietaria dei soldi.

domenica 2 ottobre 2011

Antibanks: uomini-macchine arrestano uomini veri


Il 17 settembre 2011 è stata indicata come data "Antibanks Day", giorno in cui è iniziata una grande manifestazione internazionale promossa da parte di liberi cittadini e movimenti vari contro il vero nemico di questa società: l'oligarchia bancaria.
La manifestazione ha coinvolto diverse città del mondo: New York, Madrid, Barcellona, Valencia, Bilbao, Milano, Londra, San Francisco, Los Angeles, Toronto, Atene, Berlino, Lisbona, Porto, Vienna, Tel Aviv, Parigi, Dublino.
In alcune città l'evento è stato solo un fuoco di paglia, poca partecipazione, spesso dovuta all'indifferenza e all'inedia delle persone o a boicottaggi vari che hanno impedito la buona riuscita della manifestazione; negli Stati Uniti invece l'Antibanks si è manifestato in maniera consistente: è cominciata il 17 settembre e dura fino ad oggi.

In Italia l'Antibanks a cui ho aderito, si è svolta a Milano, con una partecipazione esigua rispetto alle aspettative e per altro macchiata da dissensi di colore politico che in manifestazioni del genere non dovrebbero proprio esserci (chi volesse approfondire la vicenda può leggere qui), perchè se combatti il sistema bancario, il debito pubblico e lotti per il ripristino della sovranità monetaria allo Stato, non puoi presentarti come uno di destra o di sinistra, poichè tutti i partiti policitici finora si sono sempre rivelati collusi, e quindi corrotti, al potere delle banche. Se addirittura certi argomenti vengono considerati di estrema destra o di estrema sinistra allora: o non si è capito nulla del reale funzionamento del sistema economico (e l'invito ad informarsi è sempre doveroso), oppure si difende la stessa oligarchia bancaria che rende schiavi.
Ad ogni modo a Milano, nonostante il trasferimento di piazza (costretti a spostarci da Piazza Affari a Piazza Fontana) siamo riusciti a diffondere un po' di sana informazione sul sistema economico in cui viviamo. 

Negli Stati Uniti, invece, la manifestazione non è durata solo un giorno, ma sta proseguendo tuttora davanti a Wall Street contro il mondo della finanza e delle banche, occupando perfino il ponte di Brooklyn. Mentre i telegiornali italiani parlano solo di un centinaio di arresti, la cifra reale indica invece oltre 700 gli arrestati tra i manifestanti. La protesta si sta allargando a Boston, Washington e Los Angeles, con arresti per sit-in non autorizzati.
Trovo inoltre indegno il mondo con cui le forze dell'ordine stanno bloccando questa pacifica manifestazione, attraverso appunto l'uso della forza, lacrimogeni, arresti.

venerdì 30 settembre 2011

Preparativi per la maxi-svendita


Lo sciacallo Troika (Ue, BCE e FMI) si sta preparando a spolpare carne da una nuova carcassa: l'Italia. 
Così come hanno fatto e stanno facendo con la Grecia che la tengono in vita, alla stregua di un malato in coma a cui non vogliono staccare la spina, stessa cosa faranno con l'Italia.
Tremonti studia una maxi-cedola dai gioielli di Stato, ossia sta facendo effettuare una valutazione contabile sul patrimonio e sulla liquidità distribuibile (sotto forma di dividendo straordinario) da alcuni gruppi statali come Fintecna, Ferrovie dello Stato, Poste Italiane, Sace e Sogei. Basta leggere tra le righe che si tratta di un'operazione atta a quantificare eventuali privatizzazioni che verranno tra non molto imposte sotto ricatto della Troika.
Le operazioni di tamponamento del fondo salva-Stati europeo Efsf non servono a nulla ai paesi già in default tecnico, se non a prolungare una lenta agonia e fare in modo che la troika abbia tutto il tempo necessario a spolpare i beni pubblici dello Stato.
Ovvio che non lasceranno mai fallire un paese come la Grecia finchè non sarà stata depredata a dovere.
Intanto oggi l'Istat dice che gli italiani non risparmiano più: emerge che la propensione al risparmio degli italiani è crollata nel secondo trimestre del 2011 all'11,3% in diminuzione di 0,4 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 1,2 punti percentuali rispetto al secondo trimestre del 2010. E' il dato più basso dall'inizio del 2000. I dati confermano l'ovvio: se non c'è lavoro, se la disoccupazione giovanile sale al 27,6%, se le imprese chiudono, se c'è perdita di potere d'acquisto della moneta....mi dite voi gli italiani come fanno a risparmiare, mettendo da parte dei soldi?
Altro segnale da tenere sotto controllo è l'asta dei titoli di stato fatta ieri: c'è stata una mega-emissione di titoli di stato per 7,85 miliardi di euro effettuata dal Tesoro italiano, con rendimenti in salita, tipo i titoli decennali saliti ai massimi dall'introduzione dell'euro al 5,86%. Tradotto in parole povere: stanno cercando di rendere i nostri titoli di stato, con la complicità delle prostitute della finanza (le agenzie di rating), più "appetibili" sul mercato aumentando i rendimenti, con la conseguenza che stiamo pagando sempre più interessi sul debito.

Salvatore Tamburro

domenica 25 settembre 2011

La paura della libertà



Prendo spunto per questo post guardando l'ultima intervista che fu fatta a Erich Fromm (1900-1980), psicoanalista e sociologo tedesco, dieci giorni prima della sua scomparsa.
"Perchè l'uomo ha paura della libertà?"
"L'uomo crede di volere la libertà, in realtà ne ha una grande paura, perchè la libertà lo obbliga a prendere decisioni, e le decisioni comportano rischi".
E' vero, l'essere umano teme la libertà, ha bisogno di un leader in cui credere e sul quale riversare tutte le proprie aspettative. Poi quando le cose andranno male sarà colpa del leader, lo si boccia (se e quando è possibile farlo) e si è pronti a sostenere un altro, con la speranza che sia possibilmente meno peggio del precedente.
Tutti i giorni vengo a contatto con persone che mi dicono di essere esasperate dalla crisi, che dobbiamo mandare questo governo a casa, che non ce la fanno ad arrivare a fine mese, che ci vorrebbe "la rivoluzione in piazza".

martedì 20 settembre 2011

Un Paese tra prostitute e sciacalli


L'Italia è nel mirino delle istituzioni sovra-nazionali (ovvero non elette da alcun cittadino europeo), in particolare di Standard & Poor's (S&P) e del Fondo Monetario Internazionale (FMI).
L'agenzia di rating S&P, che definisco "la prostituta finanziaria" (in compagnia delle altre due agenzie, Moody e Fitch), ha declassato il debito sovrano a breve e lungo termine portandolo da A+ ad A, e da A-1+ ad A-1. In sostanza una prostituta che si permette di reputare il proprio cliente impotente. Il declassamento, spiega S&P in un comunicato, "riflette la nostra visione di prospettive di crescita indebolita" per il Paese. 
Il FMI, lo "sciacallo dell'economia" (si nutre dei brandelli di carne rimasti delle carcasse già morte rappresentate dall'economia di certi paesi già in default), un'istituzione che invece di aiutare paesi in crisi finisce per aggravare la crisi degli stessi (oltre ad avere un sistema di votazioni esclusivamente ingiusto, che privilegia i Paesi maggiormente industrializzati), ha ben pensato di tagliare le sue stime sull'andamento del prodotto interno lordo italiano da +1,0% a +0,6% per il 2011 e da +1,3% a +0,3% per il 2012. 
Al di là dell'incompetenza dei nostri governanti (collusi e servi dell'oligarchia bancaria), siamo in pasto a usurai e burocrati e grazie a loro, da oggi, gli interessi sul debito italiano costeranno ancora di più (paghiamo già 80 miliardi di euro l'anno di interessi sul debito pubblico), poichè per rendere più "appetibili" i nostri bond sul mercato l'Italia sarà costretta ad aumentare il loro rendimento.
Non venitemi a dire che veniamo declassati perchè non c'è crescita; la mancanza di crescita non è una causa, semmai una conseguenza: l'economia vive in un contesto di sovrapproduzione, di tassazione, di evasione ed elusione...con un panorama simile che crescita economica si vuole mai auspicare? Nessuna.

Siamo ignoranti


LA MONETA: UNA MATERIA GIURIDICA PRIMA CHE ECONOMICA
E’ bene chiarire un aspetto fondamentale sulla figura di Giacinto Auriti in quanto è diffusamente ed erroneamente indicato come economista. Giacinto Auriti era un giurista, un docente di giurisprudenza che collaborò alla stesura di trattati di diritto internazionale e della navigazione nonché alla carta costituzionale greca. Fu durante il suo percorso professionale di giurista che si imbattè ed affrontò, colmandolo, il vuoto giuridico sulla proprietà della moneta all’atto dell’emissione. E’ inutile ribadire su queste poche righe la storia della moneta ma occorre conoscere il suo significato giuridico per comprendere come abbia origine l’insanabile debito pubblico, causa dell’elevata pressione fiscale e di limitazione degli Stati ad adempiere alle proprie funzioni sociali e sovrane. http://digilander.libero.it/Terra_Nostra/IL%20VALORE%20INDOTTO%20DELLA%20MONETA-libretto.pdf Ma come può uno Stato essere “sovrano” se non può decidere della propria politica monetaria? Questi aspetti giuridici vanno approfonditi illustrando sia le modifiche normative adottate in materia monetaria durante tutti i 150 anni di storia d’Italia http://www.bancaditalia.it/bancaditalia/storia , sia dimostrando la incostituzionalità ed antidemocraticità del Trattato dell’Unione Europea http://www.altalex.com/index.php?idnot=37819 .
D’altronde gli economisti non hanno mai affrontato la questione monetaria all’atto dell’emissione, specificandone prima la sua caratteristica di strumento di misurazione e scambio dei valori nazionali identificati con il P.I.L., perché altrimenti non si sarebbero permessi di moltiplicare tali valori, svincolandoli dalla quantificazione di beni reali, e non avrebbero creato le famigerate bolle finanziarie.
E’ fondamentale, quindi, illustrare e far comprendere che la moneta all’atto dell’emissione è di proprietà degli stati. Su questo presupposto di natura giuridica, illustreremo come il Tasso Ufficiale di Sconto (il costo del denaro all’atto dell’emissione) sia la madre di tutte le usure bancarie
http://digilander.libero.it/Terra_Nostra/TarquiniAnnoGiudiziario.pdf e di come il suo "inesistente" corrispettivo monetario non ci permetterà mai di estinguere il debito pubblico perchè MAI EMESSO.


LA DIFESA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA E’ COME LA VEGLIA AD UN MORTO 
Un altro aspetto da affrontare e quello legale, relativo alla denuncia fatta nei confronti degli istituti centrali di emissione ( un tempo Banca d’Italia oggi BCE ) http://www.noiconsumatori.org/articoli/articolo.asp?ID=246 e la sentenza di Cassazione che “pilatescamente” annullerà la condanna alla Banca d’Italia, nonché i citati aspetti illegittimi ed incostituzionali del Trattato UE che all’ ex-art. 107 del trattato di Maastricht sancisce la indipendenza ed autonomia della BCE dagli stati membri dell’unione  http://eur-lex.europa.eu/it/treaties/dat/12002E/pdf/12002E_IT.pdf

sabato 10 settembre 2011

Sotto d(e/i)ttatura della Troika


Quello che sta avvenendo in questi giorni dovrebbe far capire come il Parlamento (in questo caso quello italiano, ma la situazione è identica altrove), ovvero il corpo legislativo dello Stato, sia succube di istituzioni sovra-nazionali e personaggi non eletti da alcun cittadino.
"Se ci sarà qualcosa da cambiare nei provvedimenti sulla crescita del governo lo faremo e, se necessario, ne aggiungeremo altri". Sono le parole di Giulio Tremonti a margine del vertice G7/G8 di Marsiglia, rivelando di averne già parlato al summit con "il vicedirettore generale della Banca d'Italia Ignazio Visco, con l'Ocse, la Commissione Europea" che si sono detti interessati.
Invece il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano (un 86enne che firma leggi vergogna per il popolo italiano e poi dichiare "Ce la possiamo fare a sollevarci dalla crisi"), ha ricevuto questa mattina al Quirinale il Governatore della Banca d'Italia (prossimo alla poltrona BCE), Mario Draghi. Un faccia a faccia che arriva dopo lo  scontro all'interno della Bce sull'acquisto dei titoli italiani e spagnoli e il nuovo crollo dei mercati.

Ministro dell'economia e Capo dello Stato appaiono come degli scolaretti che presentano e discutono circa i compiti fatti a casa (la manovra finanziaria), e vanno dai loro professori per la valutazione; e questi professori non contenti del lavoro svolto pretendono dagli scolaretti continui cambiamenti finchè non si raggiunga il risultato desiderato: pareggio di bilancio, tagli della spesa pubblica, aumento delle tasse e privatizzazioni.
Un motivo in più per confermare la dipendenza di ogni Paese europeo dalla Troika (BCE, Ue, FMI) e l'indipendenza di quest'ultima dalle singole giurisdizioni nazionali.

venerdì 2 settembre 2011

Non toccate la manovra o Trichet si arrabbia!


Sono sempre più frequenti gli episodi che ci fanno capire come i nostri politici, al governo e ancor meno all'opposizione, non abbiano alcuna voce in capitolo nel gestire l'economia del Paese. 
Il diktat proviene sempre dall'oligarchia bancaria, da istituzioni private e sovra-nazionali (non elette da alcun cittadino) quali FMI, BCE, Federal Reserve, WTO, etc. etc. .
Mi riferisco al monito fatto da Trichet, presidente della BCE, all'Italia colpevole di modificare la propria manovra finanziara in discussione in questi giorni.
In un intervista riportata oggi sul Sole24Ore Trichet dichiara:

"Le misure annunciate dal governo il 5 agosto sono estremamente importanti per ridurre rapidamente il deficit pubblico e migliorare la flessibilità dell'economia italiana. E' quindi essenziale che gli obiettivi annunciati di miglioramento delle finanze pubbliche siano pienamente confermati e concretizzati. Questo è decisivo per consolidare e rafforzare la qualità e la credibilità della strategia italiana e dell'impegno del governo italiano a ripagare i suoi debiti." 
In sostanza l'Italia ha già pattuito l'onere di un nuovo debito (ogni manovra finanziaria indebita ulteriormente il Paese, in virtù del fatto che il Paese è privato del potere di sovranità monetaria) e a Trichet & Company non sta bene questo cambio di tendenza nel correggere la manovra fiscale.
Ciò che conta è pagare il debito pubblico ad ogni costo!
Interessante poi la risposta di Trichet circa l'indipendenza della BCE: "Tutti sanno che siamo fieramente indipendenti (dai governi). Il consiglio direttivo ha dimostrato la sua indipendenza attraverso le sue decisioni e anche attraverso i suoi messaggi precisi e chiari ai governi in tutte le occasioni."

venerdì 26 agosto 2011

La Federal Reserve regala denaro agli "amici"


Mentre Bernanke annuncia che non ci sarà (per il momento) alcun Quantitative Easing 3 scoppia lo scandalo FED circa il fatto che essa avrebbe elargito (leggasi: prestato a tasso dello 0% = regalato) aiuti a grandi istituti finanziari e società varie, sia negli Stati Uniti che nel resto del mondo, per un ammontare di 16.000 milardi di dollari.
Alla prima verifica contabile fatta sui conti della Federal Reserve la GAO Audit (Government Accountability Office) ha scoperto qualcosa che ai contribuenti americani di sicuro non farà piacere sapere.
La FED, che attraverso i suoi portavoce propone piani di austerità e proclama sacrifici per i contribuenti, aiuta invece con carrellate di denaro le banche, assicurazioni e società, anche fuori dal territorio americano.
Il senatore Sanders ha deciso di sputtanare la cosa (per la rabbia di Bernanke e Greenspan) sul suo sito, dicendo che tra il 2007-2010 la FED ha regalato 16 trilioni di dollari (vedasi voce di bilancio "Programma onnicomprensivo di prestiti") a banche "amiche", senza informare nemmeno il Congresso americano.
Qui di seguito troviamo elencati i maggiori "beneficiari" (elenco completo in questa relazione):

Citigroup: $2.5 trillion ($2,500,000,000,000)
Morgan Stanley: $2.04 trillion ($2,040,000,000,000)
Merrill Lynch: $1.949 trillion ($1,949,000,000,000)
Bank of America: $1.344 trillion ($1,344,000,000,000)
Barclays PLC (United Kingdom): $868 billion ($868,000,000,000)
Bear Sterns: $853 billion ($853,000,000,000)
Goldman Sachs: $814 billion ($814,000,000,000)
Royal Bank of Scotland (UK): $541 billion ($541,000,000,000)
JP Morgan Chase: $391 billion ($391,000,000,000)
Deutsche Bank (Germany): $354 billion ($354,000,000,000)

venerdì 19 agosto 2011

Mettiamoci una toppa con gli Euro-bond


Mentre le borse crollano e i debiti dei Paesi europei (e non solo) aumentano di continuo (il debito pubblico italiano ha raggiunto quota 1.900 miliardi di euro e ne paghiamo 80 miliardi di euro l'anno solo di interessi), si discute ormai da tempo del progetto Euro-bond, ossia creare Titoli di Stato europei che non vadano ad indebitare i singoli paesi membri (già in difficoltà come i PIGS) ma che vengano intestati (spalmati) direttamente all'Unione Europea.
Secondo Tremonti e Juncker quella degli euro-bond è l'unica soluzione per risolvere la crisi dell'eurozona. 
Dello stesso parere anche Robert Putnam della Harvard Kennedy School, noto in tutto il mondo per i suoi studi sul "social capital" e sul funzionamento della democrazia. Secondo Putman i più forti devono aiutare i più deboli, quindi dare origine a un titolo di debito europeo garantirebbe maggiore coesione all'Unione Europea tra i paesi membri che, appunto, condividerebbero tutti insieme il fardello del debito pubblico.
Personalmente ritengo che questa degli euro-bond sia solo una trovata per dare una boccata di ossigeno ai mercati e ai PIGS già in grosse difficoltà, non di certo uno strumento utile per uscire dalla crisi.
A pensarla così sembra anche Juergen Stark, il "falco" della BCE che afferma: "Gli eurobond sono stati dipinti come una soluzione magica per uscire dalla crisi, ma in realtà sarebbe come curare i sintomi non le cause dei problemi". 
Il problema è che l'economia si fonda su un sistema basato su debito originato dal sistema bancario e gravato sulle spalle degli Stati (e quindi sui cittadini). 
Questo sistema è fallito.
Fin quando non si capirà che per ristrutturare il debito sarà necessaria la nazionalizzazione (leggasi: sovranità monetaria) o il fallimento di alcuni soggetti finanziari, non usciremo mai dai questa crisi e qualsiasi strumento ideato da politici o mondo della finanza, tipo euro-bond o altri, non saranno altro che palliativi, delle cure momentanee che di certo non liberano gli Stati dal cancro del debito pubblico.

Salvatore Tamburro

martedì 2 agosto 2011

La farsa del debt ceiling è finita


Si è verificato (ma non ci volesse poi molto a capirlo) quanto avevo pronosticato con giorni di anticipo in "La pagliacciata del debt ceiling americano" circa l'aumento della soglia del debito e il taglio della spesa pubblica.
L'accordo è arrivato: si autorizza un nuovo debito per 2.100 miliardi e tagli di spesa per quasi 2.500 miliardi. L'accordo è passato alla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti con 269 voti a favore e 161 contrari, ed oggi è passato al Senato con 74 sì e 26 no.
La legge garantisce immediatamente al Tesoro la possibilità di aumentare di 400 miliardi l'indebitamento.
Inutile ribadirvi che l'innalzamento del tetto sul debito sopra 14,3 trilioni non ridurrà a sufficienza il buco di bilancio della maggiore economia al mondo, in quando si è proceduto solo ad autorizzare "legalmente" un passo in avanti del Tesoro verso il baratro del debito pubblico. Ci sarebbe bisogno di migliaia di dollari di tagli alla spesa pubblica e aumento delle tasse se si volesse stabilizzare il rapporto tra debito pubblico e Pil ed, inoltre,  mantenere il rating sul credito di tripla A.
E' come mettere una toppa più piccola del buco da coprire.
A limite del ridicolo la frase di Obama dopo l'approvazione dell'accordo al Senato: «un primo passo importante per assicurarci che come nazione viviamo secondo i nostri mezzi».  Obama dovrebbe precisare che gli USA vivono secondo i mezzi, ossia la moneta, stampata dalla privatissima Federal Reserve e le conseguenze ricadono tutte sulle spalle dei cittadini, costretti a subire tagli delle spesa pubblica e innalzamento delle tasse.
Però adesso gli amici banchieri di Obama possono gridare felici "Yes, We Can" alla faccia del popolo americano. 

Salvatore Tamburro

giovedì 28 luglio 2011

La pagliacciata del "debt ceiling" americano




In questi ultimi giorni giornali e tv stanno preannunciando l'arrivo dell'apocalisse qualora, entro il 2 agosto, non si riuscisse a risolvere il problema della soglia-debito americano.
Fino ad ora sono stati utilizzati i fondi pensione e i fondi federali per i disabili per coprire le spese di funzionamento dello Stato in assenza di nuovo debito da stampare, ma adesso quei soldi sono finiti. 
Ricordo che il debt ceiling è la soglia del debito americano fissata per legge, ergo si tratta di un problema esclusivamente politico, da risolvere tra democratici e repubblicani.
Le soluzioni da una parte e dall'altra sono due.
I Repubblicani, con John Boenher, hanno proposto un piano di innalzamento del debt ceiling diviso in due fasi: la prima consiste nell' aumento immediato del debito di 1000 miliardi di dollari e tagli alla spesa per 1200 miliardi da suddividere in dieci anni. La seconda fase prevede invece un innalzamento del debito per 1600 miliardi di dollari a partire da Novembre 2012, e riduzioni di spesa per 1800 miliardi da definire dopo Novembre 2012.

domenica 24 luglio 2011

I consigli di Dini sul Sole24Ore: tagli e privatizzazioni


Lamberto Dini è stato Direttore Generale della Banca d'Italia, Ministro del Tesoro dal 1994 al 1995, Presidente del Consiglio dei Ministri dal 1995 al 1996 e Ministro degli Affari Esteri dal 1996 al 2001.
Un politico che ha fatto una bella carriera passando da una sponda all'altra: dapprima sostiene Prodi (nel 1996 è nominato ministro degli Affari Esteri nei quattro governi dell'Ulivo) e poi aderisce al partito di Berlusconi (nel 2008 eletto senatore tra le file del PDL). Complimenti per la coerenza.
Ma al di là di questo modus operandi comune a tanti politici attaccati alla loro poltrona e ai loro privilegi, stona ancora di più come un uomo di 80 anni suonati si permetta di impartire linee guida da seguire per uscire dalla crisi economica, soprattutto quando negli anni "90 sui fu proprio tra gli artefici della svendita del patrimonio italiano.

In questo recente articolo su IlSole24Ore, intitolato "Tagliare la spesa e privatizzare, patrimoniale mai" ci offre le seguenti perle di consigli:
- Anticipare al 2012 le riduzioni di spesa previste per il 2013 e portare così il deficit dell'anno prossimo dal 2,7 almeno al 2% del Pil;
- Mettere subito in cantiere un programma di privatizzazioni (immobili, municipalizzate, Bancoposta) che assicuri i circa 32 miliardi necessari per azzerare nel 2012 il ricorso netto al mercato da parte dello Stato.

martedì 19 luglio 2011

Parola di Ron Paul!


Ron Paul, esponente eminentissimo della corrente libertaria del Partito Repubblicano e membro della Camera dei Rappresentanti negli Stati Uniti, è uno dei pochi politici americani che dice le cose come stanno sul sistema economico-bancario americano.

Basta andare sulla sua pagina governativa per leggere:

Every time the Federal Reserve engages in more quantitative easing and devalues the dollar, it is defaulting on the American people by eroding their purchasing power and inflating their savings away.  The dollar has lost nearly 50% of its value against gold since 2008.  The Fed claims inflation is 2% or less over the past few years; however economists who compile alternate data show a 9% inflation rate if calculated more traditionally.  Alarmingly, the administration is talking about changing the methodology of the CPI calculation yet again to hide the damage of the government's policies. Changing the CPI will also enable the government to avoid giving seniors a COLA (cost of living adjustment) on their social security checks, and raise taxes via the hidden means of "bracket creep."  This is a default.  Just because it is a default on the people and not the banks and foreign holders of our debt does not mean it doesn't count.

Che tradotto vuol dire: 

Ogni volta che la Federale Reserve s'impegna in un ulteriore allentamento quantitativo (Qutantitive Easing) e svaluta il dollaro, sta facendo un default sulle spalle dei cittadini americani erodendo il loro potere d'acquisto ed inflazionando i loro risparmi che evaporano.
Dal 2008 il dollaro ha perso quasi il 50% del suo valore rispetto all'oro....
Questo è un default.
Per il semplice fatto che sia un default sul nostro debito caricato però sulle spalle della gente
e non sulle spalle delle banche e degli investitori esteri non vuol dire che non sia un default....


Ogni tanto un politico che dice la verità va ricordato con piacere. Chissà se gli americani gli daranno mai ascolto (a giudicare dalle sue ultime candidature presidenziali non è stato così finora).

Salvatore Tamburro

giovedì 7 luglio 2011

L'ultima perla di Trichet...si spera!!!


Il finto moralizzatore Trichet mi da l'idea di un gatto che parla ai topolini e dice: "state attenti che c'è il rischio che abbiano posto delle trappole per topi in quel percorso che fate!", e poi che fa il gatto? Li uccide!
Stessa cosa fa Trichet quando per arginare l'inflazione che viaggia nei Paesi dell'euro sopra il 2%, decide di aumentare il tasso ufficiale di riferimento dall'1,25% al 1,50%.
Saranno contenti: gli imprenditori delle PMI che pagano il denaro (un prestito) più caro, i possessori dei mutui a tasso variabile che pagheranno una rata più elevata, ed infine saranno contenti i governi dei PIIGS che vedranno aumentare il loro debito pubblico per pagare interessi più elevati.
Ma Trichet vuole salvarci dall'inflazione! Si ma l'inflazione chi la crea?
La crea la stessa B.C.E. (e le altre BCN e banche commerciali) quando decide di emettere moneta, in particolare quando decide un bel QE (Quantitative Easing), ovvero iniezioni di liquidità nel sistema, come ha fatto la FED poco tempo fa e come fa la B.C.E. per tamponare paesi già falliti come Grecia, Portogallo e Irlanda.
Ovviamente la BCE non regala soldi a nessuno, ma li presta in cambio di Titoli di Stato + un bell'interesse su cui guadagnarci.

lunedì 4 luglio 2011

Debtocracy - come il debito abbia distrutto la Grecia


Debtocracy è il documentario realizzato dai giornalisti Katerina Kitidi  e Aris Hatzistefanou che indaga sulle cause della crisi finanziaria greca legata al debito pubblico.
I due giornalisti attaccano l'operato del Fondo Monetario Internazionale, il quale, come un avvoltoio, si avvicina alla sua preda; la preda in tal caso sono tutti quei Paesi che versano in gravi situazioni di crisi economica e, con la scusa di aiutarli attraverso l'erogazione di un prestito, finisce col far collassare maggiormente il popolo di quel Paese sotto i colpi di tasse più alte, spesa pubblica ridotta e servizi insufficienti.
Inoltre il documentario parla anche del concetto di "debito detestabile", ossia il debito che il popolo rifiuta di pagare, considerandolo illegittimo ed illegale. A tal proposito si parla del debito estero dell'Iraq considerato appunto "detestabile" guarda caso proprio poco prima dell'occupazione USA in territorio iracheno.
Notizia tenuta volutamente nascosta per evitare che un effetto domino possa contagiare altri Paesi intenti ad annullare il proprio debito pubblico.

giovedì 30 giugno 2011

La condanna è emessa: Grecia a morte


La svendita della Grecia è stata sottoscritta oggi in parlamento: 155 deputati hanno votato si (contro i 138 no) al piano di austerità promosso dalla triade malefica BCE-Ue-FMI.
L'approvazione delle misure di austerity è stata una condizione indispensabile per la concessione dei 12 miliardi di euro di aiuti promessi nell'ambito del secondo piano di salvataggio (per un totale di 110 miliardi di euro) del paese indebitato, senza i quali la Grecia avrebbe dovuto dichiarare bancarotta verso la metà di luglio.
Ma il vero obiettivo della triade non è mandare un Paese in bancarotta e liberarlo così dalla schiavitù del debito, bensì quello di prolungare a tutti i costi la schiavitù, "ristrutturando" (cioè prolungando) il debito e concedendo prestiti con interessi.
Lo scopo finale: privatizzare, privatizzare e privatizzare.
Guarda caso hanno scoperto importanti giacimenti di gas metano ad est di Creta, vicino ai nuovi giacimenti rilevati ad ovest di Cipro; mentre il nord della Grecia e’ ricco di uranio (metallo che fa molto gola a chi utlizzi il nucleare).
Cosa credete che a chi mai cederanno queste risorse "remunerative", se non alle multinazionali favorite dalla triade?!!

lunedì 27 giugno 2011

Usura Legalizzata


La soglia del tasso di usura è cambiata: favorisce le banche e non i cittadini.
Un regalo che il Ministero ha fatto a banche e finanziarie che adesso possono erogare prestiti a tassi di interessi più elevati di prima.
Fino all’entrata in vigore del "Decreto Sviluppo" del Governo Berlusconi, il tasso di soglia dell'usura, ossia il tasso di interesse su un prestito che si doveva rispettare altrimenti quel prestito sarebbe stato considerato usurario e quindi penalmente sanzionabile, si calcolava in modo semplice: tasso medio rilevato dalla Banca d’Italia, ogni trimestre, più il 50% dello stesso tasso medio (previsto dall’articolo 2 della legge n. 108/96, cosiddetta “legge antiusura”).
Adesso invece il "decreto sviluppo" (ma sviluppo per chi?) stabilisce che il calcolo sia fatto a favore delle banche: si aumenta il tasso medio del 25% e a questo si aggiunge una maggiorazione di 4 punti con la previsione che la differenza tra il limite e il tasso medio non può essere superiore a otto punti percentuali.

GUIDA PRATICA PER RICONOSCERE IL TASSO DI USURA.

Come prima cosa bisogna tener presente che tutti i T.E.G.M.(Tasso Effettivo Globale Medio), distinti per categorie, sono indicati in un'apposita "Tabella di rilevazione", aggiornata e pubblicata ogni trimestre sulla Gazzetta Ufficiale con decreto del Ministro del Tesoro ed esposta, per legge, in ogni sede o sportello aperto al pubblico di banche e intermediari finanziari non bancari.
Qui la tabella sul sito del Ministero dell'Interno.

mercoledì 22 giugno 2011

Convegno a NAPOLI: "Dall'esoterismo all'essoterismo"


Il 25 giugno 2011

"David Icke e Genesis Sunfire Italia Meetup"
http://www.meetup.com/davidickeitalia/
e "Democrazia Diretta e Sovranità Monetaria"
http://www.democraziadirettasovranitamonetaria.it/

presentano il convegno nella città di NAPOLI : 

"DALL'ESOTERISMO ALL'ESSOTERISMO"

*INGRESSO LIBERO*

presso il Grand Hotel Europa, Corso Meridionale 14, Napoli
(50 metri dalla stazione centrale di Napoli)
mappa qui

PROGRAMMA:

ore 15,00-15,30 "Open Source"Michele Amato

15,30-15,50 Dibattito

15,50-16,30 "Tilden la tossiemia e l'igienismo"
Dott. Giuseppe Cocca

16,30-17,15 Dibattito

17,15-18,15 Esperimento di democrazia diretta col pubblico in sala
Massimiliano Max Gaetano

18,15-19 "La riserva frazionaria, la creazione del danaro dal nulla"
Dott. Salvatore Tamburro

19,00-19,45 "La figura del Professore Giacinto Auriti "
Avv. Antonio Pimpini

19,45-20,30 "Signoraggio e Politica"
Avv. Alfonso Luigi Marra

20,30-21,30 Dibattito conclusivo

domenica 19 giugno 2011

Bilderberg 2011


Daniel Estulin  è uno scrittore russo, interessato da anni alle attività del Gruppo Bilderberg,  ossia una ristretta élite di politici, finanzieri, militari e imprenditori che si incontra annualmente in segretissime riunioni.
Riporto di seguito un suo articolo che racconta l'ultimo incontro del Bilderberg, tenutosi il 9-12 giugno 2011 a Saint Moritz, Svizzera.

Premessa

Nel mondo della finanza internazionale, c'è chi dirige gli eventi e chi reagisce agli eventi. Mentre si conoscono meglio i secondi, più numerosi, e apparentemente più potenti, il vero potere rimane ai primi. Al centro del sistema finanziario globale c'è l’oligarchia finanziaria oggi rappresentata dal gruppo Bilderberg.

L’organizzazione del gruppo Bilderberg è dinamica, si adatta ai tempi, assorbe e crea nuove parti mentre espelle quelle che decadono. I suoi membri vanno e vengono ma il sistema non è mai cambiato. È un sistema che si perpetua, una ragnatela virtuale di interessi finanziari, politici, economici e industriali intrecciati con il modello di fondo veneziano ultramontano al suo centro.

sabato 18 giugno 2011

Attenti al debito greco (e pure italiano)


Ecco il monito di Junker, presidente dell'Eurogruppo: «Il fallimento della Grecia potrebbe contagiare il Portogallo e l'Irlanda e a causa del loro elevato debito pubblico anche il Belgio e l'Italia, prima della Spagna» .
L'italia deve stare attenta, questo è il messaggio.
E se non bastasse intervengono le "prostitute della finanza": l'agenzia di rating statunitense, Moody's, minaccia il declassamento del debito italiano, anche a seguito della decisione di Standard & Poor's (altra prostituta finanziaria) che ha rivisto l'outlook assegnato all'Italia (da stabile a negativo).
Preparativi per una ristrutturazione del debito anche italiano come per quello greco?

A proposito della Grecia.
Al momento il Fondo Monetario Internazionale è guidato dal vicedirettore, lo statunitense John Lipsky, in seguito alle dimissioni  presentate lo scorso 19 maggio da Dominique Strauss-Kahn, dopo le accuse di molestie sessuali.
E intanto Lipsky del FMI ha minacciato di lasciare la Grecia cadere in un default del debito sovrano se Berlino non fosse intervenuta.
Ma che la lasciasse cadere...per la salvezza del popolo greco!

martedì 14 giugno 2011

Il Banchiere che smaschera il Bilderberg


Rivelazioni da prendere con le pinze, ma comunque degne di nota, queste fatte da Josef Ackermann, CEO della Deutsche Bank che durante un'intervista rilasciata al settimanale russo “NoviDen” ha sparlato liberamente sui misfatti del Bilderberg e della finanza internazionale.

Di seguito l'intervista integrale, la cui fonte originale la trovate qui

D: Può dirci qualcosa riguardo il suo coinvolgimento nel settore bancario svizzero?

R: Ho lavorato per le banche svizzere per molti anni. Fui designato come uno dei direttori di una delle più grandi banche svizzere. Durante il mio lavoro venni coinvolto nel pagamento, nel pagamento diretto in contanti di una persona che uccise il presidente di un paese straniero. Ero presente alla riunione in cui venne deciso di dare questi soldi in contanti all’assassino. Tale decisione mi ha riempito di rimorsi. Non fu l’unico caso grave, ma fù sicuramente il peggiore. Vennero inviate istruzioni di pagamento su ordine di un servizio segreto straniero, scritte a mano, con le disposizioni di pagare una certa somma ad una persona che aveva ucciso un leader di un paese straniero. E non fù l’unico caso. Abbiamo ricevuto numerose lettere scritte a mano, provenienti da servizi segreti stranieri, che davano l’ordine di pagamenti in contanti, da conti segreti, per finanziare rivoluzioni o per l’uccisione di persone. Posso confermare quello che John Perkins ha scritto nel suo libro “Confessioni di un Sicario Economico”. Esiste veramente un solo Sistema e le banche svizzere hanno le mani in pasta in esso.

venerdì 3 giugno 2011

Grecia: la "troika" colpisce ancora


Ecco, manco a dirlo proprio ieri ho scritto un articolo sulle privatizzazioni ( istruzioni per PRIVATIZZARE uno Stato ) e oggi  IlSole24Ore spara questo articolo:

Sbloccati gli aiuti alla Grecia in cambio di un maxi piano di privatizzazioni

La Commissione europea, la Bce e il Fondo monetario internazionale (la Troika) hanno dato il via libera al versamento della quinta "tranche" del prestito alla Grecia (12 miliardi) a condizione che siano concluse «le discussioni sulle modalità di finanziamento» dell'aggiustamento economico in Grecia.

Il versamento è condizionato al via libera dell'Ecofin e del board esecutivo del Fmi. La "troika" ha poi annunciato che la Grecia creerà un'agenzia indipendente che si occuperà del programma di privatizzazioni, vitale per rimettere in sesto i conti pubblici del paese ellenico. 

Non c'è dubbio che quelli di Confindustria\ABI (IlSole24Ore) leggeranno il mio blog. Scherzi a parte, la Grecia si appresta a svendere alla compagnia Ue-BCE-FMI pezzi del suo Stato.
 

giovedì 2 giugno 2011

Istruzioni per PRIVATIZZARE uno Stato


La privatizzazione è quel processo economico che trasferisce la proprietà di un ente o di un'azienda dal controllo statale a quello privato.
Spieghiamo allora come agisce l'organizzazione "USA-Ue-FMI" S.p.A. .
Immaginate che la USA-Ue-FMI sia una società per azioni, quindi come tutte le società di capitale il loro scopo è fare profitto, utili, guadagni per i suoi azionisti.
Come può realizzare tutto questo?
Essa ha bisogno di depredare le materie prime degli Stati: petrolio, materie prime alimentari, oro, argento, etc. .
Capita, alle volte, che certi Stati non siano disposti a concedere le loro ricchezze, spesso sono in possesso di una sola fonte di ricchezza, ossia di sussistenza per la propria economia e sperano di non dover necessariamente vivere di importazioni e dipendere quindi da altri Paesi.
Accade quindi che chi governa questi Paesi decida, per il bene del suo popolo, di NAZIONALIZZARE le imprese che produconono e commercializzano queste risorse, in modo tale da offrire beni\servizi ad un costo accessibile ai cittadini.
Come può l'azienda "USA-Ue-FMI" S.p.A., in tal caso, arraffare queste risorse, quindi trasformare le imprese del Paese da pubbliche a private?
Ci sono diverse soluzioni:

domenica 29 maggio 2011

Basilea III: come ti aiuto le banche

Le regole di Basilea III, evoluzione di Basilea I (1988) e Basilea II (2008) si articoleranno su tre punti: la garanzia di liquidità a breve, la trasformazione delle scadenze e i requisiti di capitale.
Occhio e croce tali regole dovrebbero attuarsi in pratica verso il 2020, secondo molto analisti ed economisti.
Quanto alle "fervide" regole che le banche dovrebbero seguire circa i requisiti di capitale, ecco che scoviamo una bella notizia (bella per le banche) che aiuterebbe soprattutto le banche francesi ed inglesi:

In arrivo direttamente dalla Basilea III, la direttiva attraverso la quale i regolatori internazionali riuniti presso il Comitato con sede nella città svizzera vogliono cercare di stabilizzare il sistema bancario. Secondo quanto riportato questa mattina dal Financial Times, gli istituti di credito del Vecchio Continente potrebbero infatti beneficiare di una sorta di artificio contabile, dal momento che per allentare la pressione su di essi si potrebbe consentire di calcolare in modo differente i capitali delle loro sussidiarie operative nel campo delle assicurazioni. In sostanza, i ratio di capitalizzazione minima potrebbero essere centrati più facilmente (anche grazie a manovre sul cosiddetto “Hybrid capital”, che include particolari strumenti finanziari).

Questione rifiuti: come fare a meno di inceneritori e discariche



Sono stati versati fiumi di parole, repressioni e lotte sulla questioni dei rifiuti e di come debellare il problema immondizia, soprattutto in Campania.
Si parla ancora di inceneritori, come l'unica alternativa possibile attuabile in questo determinato momento di disagio sociale connesso al fenomeno dello smaltimento rifiuti.
I politici di turno non dicono che intorno alla questione rifiuti in realtà si cela un business di milioni di euro, profitti suddivisi tra politici, società di smaltimento rifiuti, società di trasporti e malavita organizzata.
Le alternative a questo circolo vizioso, che oltre a danneggiare la salute dei cittadini danneggia anche le finanza pubbliche, esiste ed è possibile copiarlo da una realtà nemmeno troppo lontana, nata a Treviso, presso il Centro Riciclo Vedelago.

mercoledì 25 maggio 2011

Le banche pagano il conto. Raro ma a volte accade.

Di solito sono sempre i contribuenti a rimetterci contro il sistema bancario per le truffe da questo generate. Stavolta invece sono le banche a pagare il conto.
Ecco la bella notizia.
Il giudice distrettuale di Miami, Lawrence King, ha approvato il patteggiamento proposto da Bank of America per la contesa relativa alle commissioni sui servizi. A novembre ci sarà l'udienza finale: ma nel frattempo è stato dato il via libera alla proposta della banca di sborsare 410 milioni di euro per evitare il processo.
Con questa cifra verranno anche pagate le spese legali affrontate dal milione di clienti che hanno intrapreso questa class action per denunciare i costi esorbitanti di alcuni servizi. I regolatori americani, già alla fine del 2009, avevano puntato il dito sulle commissioni applicate sulle carte di debito. Soprattutto per quanto riguarda lo scoperto: si arrivava all'estremo di sanzioni da 35 dollari per uno scoperto di appena 3 dollari. Anne Pace, portavoce dell'istituto di credito, ha dichiarato che tali politiche sono già state riviste e molti di questi costi sono stati eliminati.