sabato 12 febbraio 2011

Se Pertini fosse vivo...


Se fosse stato Sandro Pertini a ricevere ieri pomeriggio al Quirinale Berlusconi, al posto di Napolitano, lo avrebbe preso a calci nel sedere e gli avrebbe impartito già da tempo serie direttive per abbandonare la carica di Presidente del Consiglio.
Invece Napolitano, sveglio solo nel firmare decreti "salva-corrotti", ha ben pensato di invocare un "abbassamento dei toni, delle tensioni, altrimenti la legislatura è a rischio" .
Caro Napolitano, qui è la Costituzione e la pazienza degli Italiani che è a rischio, e abbiamo già travalicato tutti i limiti considerati ragionevoli per un essere umano.
Dove stanno l'Onestà e il Coraggio invocati da Pertini?
Abbiamo al governo un premier malato ed irresponsabile, siamo un Paese economicamente in ginocchio dove giungono ogni giorno decine e decine di richieste di fallimento da parte delle piccole-medie imprese, siamo ridicolizzati su tutta la stampa estera, siamo governati da 70-80enni (da destra a sinistra) che non hanno idee e non sanno nemmeno cosa significhi attuare un programma politico che abbia reali proposte di crescita occupazionale per i giovani (disoccupazione giovanile al dato record del 24,7%), abbiamo una stampa nazionale che si occupa principalmente di festini tra puttane e puttanieri, parlamentari fascisti come La Russa che prendono a calci un giornalista che fa domande "scomode" e poi continuiamo ad essere schiavi delle banche, seguendo ossequiosamente sia in Europa che negli USA il diktat imposto rispettivamente dalle privatissime B.C.E. e Federal Reserve.
E noi restiamo a guardare, inermi a questo stato di cose, privi di indignazione. Ma ecco che appena in tempo, quando qualcuno potrebbe alzare la testa, che giunge la distrazione di massa astutamente programmata: la partita di calcio della squadra del cuore, l'arrivo diel festival di Sanremo in cui si deciderà quale sarà la valletta meglio vestita, il Grande Fratello e via con le solite distrazioni. E continuerà ad essere sempre così finchè l'italiano medio continuerà a vegetare sulla sua poltrona davanti a quella scatola nera chiamata televisione; finchè non deciderà di trovare le informazioni necessarie da altre fonti e per conto suo (senza aspettare che gli si vengano imboccate dai media di regime); finchè non capirà che tutte le decisioni prese (e non prese) a partire dai consigli comunali della sua città fino ai decreti legge firmati in parlamento influiscono sulla sua vita, sul suo benessere e sul suo futuro; finchè non intuirà l'importanza di essere parte attiva della res-publica, ovvero di far contare e dare peso al suo pensierio attraverso referendum, raduni cittadini, assemblee popolari, manifestazioni civili.


Mi domando Pasolini cosa avrebbe scritto sugli Italiani in questo preciso momento storico; ma la risposta credo di intuirla.
Finchè questa PRESA DI COSCIENZA non avverrà, potrà anche cadere a breve un governo-berlusconi, ma ne salirà un altro (di destra o sinistra non fa alcuna differenza, tanto restano entrambi "zerbini" dei banchieri internazionali) che ipnotizzerà il popolo circa un presunto cambiamento socio-politico, farà finta di cambiare tutto per non cambiare nulla.
La volontà di attuare un cambiamento degno di questo nome deve partire dai Giovani, i quali devono avvertire tutta la loro sana indignazione e procedere ad una rivoluzione culturale e sociale, senza violenza, ma che sia forte delle proprie idee di rinnovamento.
Non permettiamo che siano dei vecchi puttanieri, ex-veline, fascisti, corrotti e corruttori a prendere decisioni che influiscono sul nostro presente e sul nostro futuro, è adesso che ci stiamo giocando la nostra vita, per cui è adesso il momento di mettere in campo tutte le nostre energie per farci sentire e per tentare di cambiare le carte in tavola.
C'è una gran bella differenza tra il Vivere e il Sopravvivere.

Salvatore Tamburro

2 commenti:

  1. bella analisi, complimenti

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  2. Come fanno i giovani a cambiare una cosa che nemmeno conoscono: IL MONDO!
    Quello che occorre, a mio parere, è quello che ci hanno tolto CONTATTO UMANO SENZA INTERESSE E SENZA COMPETIZIONE......
    Magari avessimo ancora uomini come Pasolini e pertini ma anche come Adriano Olivetti: L'IMPRESA SOCIALE - IL PROFITTO RIPARTITO PER IL BENESSERE SOCIALE

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