venerdì 2 settembre 2011

Non toccate la manovra o Trichet si arrabbia!


Sono sempre più frequenti gli episodi che ci fanno capire come i nostri politici, al governo e ancor meno all'opposizione, non abbiano alcuna voce in capitolo nel gestire l'economia del Paese. 
Il diktat proviene sempre dall'oligarchia bancaria, da istituzioni private e sovra-nazionali (non elette da alcun cittadino) quali FMI, BCE, Federal Reserve, WTO, etc. etc. .
Mi riferisco al monito fatto da Trichet, presidente della BCE, all'Italia colpevole di modificare la propria manovra finanziara in discussione in questi giorni.
In un intervista riportata oggi sul Sole24Ore Trichet dichiara:

"Le misure annunciate dal governo il 5 agosto sono estremamente importanti per ridurre rapidamente il deficit pubblico e migliorare la flessibilità dell'economia italiana. E' quindi essenziale che gli obiettivi annunciati di miglioramento delle finanze pubbliche siano pienamente confermati e concretizzati. Questo è decisivo per consolidare e rafforzare la qualità e la credibilità della strategia italiana e dell'impegno del governo italiano a ripagare i suoi debiti." 
In sostanza l'Italia ha già pattuito l'onere di un nuovo debito (ogni manovra finanziaria indebita ulteriormente il Paese, in virtù del fatto che il Paese è privato del potere di sovranità monetaria) e a Trichet & Company non sta bene questo cambio di tendenza nel correggere la manovra fiscale.
Ciò che conta è pagare il debito pubblico ad ogni costo!
Interessante poi la risposta di Trichet circa l'indipendenza della BCE: "Tutti sanno che siamo fieramente indipendenti (dai governi). Il consiglio direttivo ha dimostrato la sua indipendenza attraverso le sue decisioni e anche attraverso i suoi messaggi precisi e chiari ai governi in tutte le occasioni."

A rafforzare il rimprovero di Trichet ci si mette anche Mario Monti (membro del Bilderberg, ex commissario europeo) che difende la manovra iniziale fatta da Tremonti e difende pure la sua cara BCE, dicendo: "Io ho espresso un parere sostanzialmente positivo sulla versione di metà agosto della manovra.". "La cosa peggiore da fare sarebbe rinfocolare queste diffidenze dell'Ue e mettere in imbarazzo la Bce, che ha fatto nei confronti di Italia e Spagna il massimo di quello che poteva fare".
E mentre il Governo decide la manovra giusta che accontenti Ue e BCE, gravandola sulle spalle dei cittadini, intanto l'inflazione a luglio si è attestata al +2,7% annuo, a fronte di un aumento tendenziale medio delle retribzuioni pari all'1,7%. 
Alla fine di luglio risultano in attesa di rinnovo 32 accordi, relativi a circa 4,3 milioni di dipendenti (fonte Istat).

Salvatore Tamburro

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