giovedì 26 gennaio 2012

Quanto vale il tuo I-phone?


Ti sei mai chiesto il tuo Iphone 4S quanto possa valere in termini di costi di fabbricazione e, soprattutto, dove e da chi venga realmente prodotto?
La Cina, ormai è soprannominata "la fabbrica del mondo", dove le multinazionali europee ed americane decentrano lì la produzione per sostenere dei costi bassi, per poi rivendere i prodotti finali nei mercati d'origine a prezzi triplicati, quadruplicati o più.

Nella prassi e secondo le regole del libero mercato, ormai, le grandi Corporations attuano tre azioni di base:

venerdì 20 gennaio 2012

NON E' CRISI, E' TRUFFA!


Il mio nuovo libro, intitolato: <<NON E' CRISI, E' TRUFFA!>>

sottotitolo: Come i banchieri ci stanno derubando


Quella che fanno passare agli occhi della gente come crisi, in realtà non è altro che la conseguenza di operazioni ben progettate a monte dall'oligarchia al potere, ossia banche e corporation; in realtà si tratta di una truffa che grava sulle spalle della collettività, chiamata a sostenere sacrifici e misure di austerità imposte proprio dagli stessi fautori di questa grande truffa.  


casa editrice: Edizioni SI

Uscita prevista per FEBBRAIO 2012 in tutte le librerie e con presentazioni in tutta Italia.

Si ringrazia, oltre alla casa editrice:

- Avv. Alfonso Luigi Marra per la prefazione
- Loreto Terranova ed Emily Lista per le magnifiche vignette
- Il movimento D.D.S.M. e NO-Censura
- Maria Cristina Spano per le correzioni
- Ada Palma per la fotografia
- Riccardo Barboni per la regia video



Salvatore Tamburro

sabato 14 gennaio 2012

Agenzie di Rating: prostitute finanziarie


Standard & Poor's, Moody's e Fitch sono PROSTITUTE FINANZIARIE. 
Esse sono le piu' famose agenzie di rating, si dividono il mercato della valutazione del rischio determinando spesso le sorti degli emittenti messi sotto la lente.
Abbiamo assistito ad un taglio del rating di due gradini per Italia, Spagna e Portogallo. Francia e Austria hanno perso la «tripla A», vale a dire il giudizio di massima affidabilità sui mercati, mentre l'Italia scende da A a BBB+, lo stesso livello di affidabilità di Perù e Colombia, Irlanda, Russia e Kazakhstan. 
Tali Agenzie di Rating sono delle PROSTITUTE FINANZIARIE perchè agiscono in conflitto di interessi, in quanto pagate dagli stessi organismi (pubblici o privati) verso i quali emettono il loro giudizio.

venerdì 13 gennaio 2012

L'austerità europea e il Turbo-Japan



Ultimamente, anche se non capita molto spesso, mi ritrovo d'accordo con quanto scrive l'economista americano Paul Krugman in "Deciphering Japan's "Safe Haven" Status".
In sostanza dice che infliggere troppe misure di austerità sui conti pubblici degli Stati è una cosa negativa, perchè si rischia bloccare la crescita economica.
Krugman cita a sua volta l'economista capo del Fondo Monetario, Olivier Blanchard il quale, in una sua recente analisi afferma: "gli investitori sono schizofrenici sul problema del risanamento dei conti pubblici e su quella della crescita"; e ancora dice Blanchard: "(gli investitori) prima reagiscono positivamente alle misure di austerity, dopo reagiscono negativamente quando le misure producono un rallentamento della crescita, come spesso succede."
Tutto ciò dimostra ancora una volta che il mondo della finanza è vittima di schizzofrenia, gli investitori operano come nevrotiche sanguisughe dedite unicamente al profitto, capaci di cambiare idea in un nanosecondo qualora arrivassero "rumors" su eventuali perdite o guadagni.
In termini più semplici: agli investitori della politica monetaria di un Paese non frega niente, contano solo i margini di guadagno, soprattutto nel breve termine.

sabato 7 gennaio 2012

Eppure potevamo salvarla...


Mentre quel mondialista-burocrate-usuraio di Monti lancia i suoi soliti moniti sulla finta coesione, ossia: "Nessun paese è tanto forte da andare avanti solo", come per dire "guai a voi se un Paese-Pecora si azzardi ad uscire dal gregge!" allo scopo di creare al più presto una dittatura anche sul piano politico oltre che economico, c'è ancora gente che discute su come si sarebbe potuta salvare la Grecia se si fosse agito per tempo e nel mondo giusto.
Stavolta a dirlo è Fabio Pavesi, dalle pagine de "IlSole24Ore" in un articolo "A inizio 2010 la Grecia poteva essere salvata con (solo) 167 miliardi".

Pavesi scrive:
Cento miliardi di euro. Forse qualcosa in più. Erano i soldi che servivano, a inizio 2010, per stoppare sul nascere la spirale perversa della crisi greca.
Un intervento, certo imponente, ma decisivo per evitare l'avvitamento su sè stessa della crisi ellenica e il suo dirompente effetto-contagio sull'intera stabilità dell'area dell'euro.
Da dove spuntano quei 100 miliardi e per fare cosa? Quell'iniezione di denaro in un colpo solo avrebbe riportato il livello del debito greco alla soglia assai meno inquietante del 100% sul Pil. Con altri 23 miliardi si poteva colmare il deficit di bilancio del 2010 di Atene. E con un ulteriore soccorso di 44 miliardi si sarebbe portato il livello del debito sul prodotto interno al livello attuale della Germania, intorno all'80 per cento. Con 167 miliardi si mandavano in soffitta per qualche anno i guai greci. Oggi, due anni dopo, la Grecia viaggia con un debito al 164% del Pil, una recessione profonda e un passivo di bilancio al 9%.