sabato 24 novembre 2012

A MUSSARI (A.B.I.) NON PIACE BASILEA 3



"Basilea 3" è un articolato insieme di provvedimenti di riforma, predisposto dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria al fine di rafforzare la regolamentazione, la vigilanza e la gestione del rischio del settore bancario. Tali provvedimenti mirano a:
  • migliorare la capacità del settore bancario di assorbire shock derivanti da tensioni economiche e finanziarie, indipendentemente dalla loro origine;
  • migliorare la gestione del rischio e la governance;
  • rafforzare la trasparenza e l'informativa delle banche.

In sostanza Basilea 3 ha lo scopo di fissare quali siano i requisiti minimi che determinano quanto patrimonio debba avere una banca rispetto alla rischiosità degli asset che ha in bilancio, quindi di conseguenza tenderebbe a limitare anche le operazioni speculative fatte dalle banche con i nostri soldi versati sui conti correnti.

Ovvio che questo progetto non possa piacere a Mussari (presidente ABI - Associazione Bancaria Italiana) che difende la categoria degli speculatori istituzionali, ossia le banche nostrane. Secondo Mussari l'introduzione dei nuovi criteri di patrimonializzazione delle banche sarebbe solo controproducente, poiché penalizzerebbe le banche "che secondo lui" svolgono un ruolo di supporto allo sviluppo economico, causando una stretta creditizia alle imprese.

Vorrei ricordare a Mussari che la stretta creditizia c'è già da molto tempo, i rubinetti del credito sono chiusi e, ancor peggio, le banche richiamano all'incasso mutui e prestiti concessi a famiglie ed imprese che sono costrette a dichiarare fallimento, perché sommerse dai debiti e dalle rate di finanziamento da estinguere. 
Inoltre, vorrei sempre ricordare a Mussari che le iniezioni di liquidità (oltre mille miliardi di euro) regalate dalla BCE alle banche europee al tasso agevolato dell' 1% (Ltro) non sono finite nell'economia reale, bensì sono state utilizzate dalle banche in massima parte per ricapitalizzare i propri bilanci o per speculare sui nostri Titoli di Stato. Tutto il contrario di quanto aveva assicurato il direttore generale dell'Abi, Giovanni Sabatini, alla commissione Bilancio alla Camera: "Utilizzeremo la liquidità della Bce per finanziare imprese e famiglie".

Chiedere all'ABI un parere sulle regole che dovrebbero essere imposte dall'Ue agli istituti bancari per meglio gestire i rischi sistemici è come chiedere a un ladro incallito di smettere di rubare.

Salvatore Tamburro

sabato 10 novembre 2012

LA KfW, la BANCA NAZIONALE "SEGRETA" (ma mica tanto) DELLA GERMANIA



La Germania e, di recente, anche la Francia di Hollande sono dei "furbetti internazionali", poiché si sono dotati di una banca pubblica che finanzia apparati industriali fondamentali per la crescita delle PMI dei loro Paesi, e allo stesso tempo truccano i bilanci statali per far apparire il debito pubblico meno elevato di quello degli altri Stati.

Partiamo prima con una premessa fondamentale. Come tutti sanno nell'Unione europea c'è la Banca Centrale Europea che ha l'obiettivo di gestire la politica monetaria (controllando la base monetaria o fissando i tassi di interesse a breve) e di controllare il tasso di inflazione. La banca centrale di ciascun paese europeo, detta anche BCN, Banca Centrale Nazionale, forma, insieme alla Banca centrale europea (BCE), il Sistema europeo delle banche centrali (SEBC).
Quanto all'indipendenza della BCE e e delle BCN dai governi nazionali essa è chiarita già citando alcuni articoli che si rivelano fondamentali nella politica monetaria della zona euro:
  • l’art.105 del trattato di Maastricht, infatti, prevede che “la BCE ha il diritto esclusivo di autorizzare l’emissione di banconote all’interno della Comunità.”;
  • l’art.107 aggiunge che “nell’esercizio dei poteri e nell’assolvimento dei compiti loro attribuiti… né la BCE, né una BCN, né un membro dei rispettivi organi decisionali possono sollecitare o accettare istruzioni dalle istituzioni o dagli organi comunitari, dai governi degli Stati membri, né da qualsiasi altro organismo. Le istituzioni e gli organi comunitari, nonché i Governi degli Stati membri, si impegnano a rispettare questo principio e a non cercare di influenzare i membri degli organi decisionali della BCE o delle Banche centrali nazionali nell'assolvimento dei loro compiti.” ;
  • all’art.108 A.1, si legge che “ la decisione (della BCE, n.d.r.) è obbligatoria in tutti i suoi elementi per i destinatari da essa designati” (ossia noi cittadini europei). 

Sembra essere un vero e proprio potere assoluto, in materia di politica monetaria, nelle mani della BCE che è un ente privato sovranazionale, espressione del totalitarismo della grande finanza.

venerdì 9 novembre 2012

MARIO MONTI BOCCIATO IN ECONOMIA REALE


Aumento delle tasse, della disoccupazione e del debito pubblico; questi sono i dati principali del governo Monti. Il dato sconcertante è il finanziamento alle banche italiane, liquidità che non è finita nell'economia reale, ossia nelle casse di famiglie ed imprese.
Analizziamo un anno di governo "tecnico" guidato da Monti, rappresentazione dell'anti-democrazia per eccellenza, che tipo di risultati abbia portato agli italiani.
Non voglio spezzare una lancia a favore del governo Berlusconi-Tremonti (durato fino a novembre 2011) che ha comunque le sue pecche, vorrei invece frenare gli animi di coloro che appena un anno fa esultavano irrazionalmente per la caduta dell'era Berlusconi, senza rendersi conto di finire direttamente tra le fauci del leone, di accogliere una banda di ladri in "casa nostra" e di perire di recessione violenta.

lunedì 5 novembre 2012

I DATI DELL'AUSTERITY IN ITALIA



I recenti dati Istat dimostrano che le politiche dell'austerità siano tutte da bocciare.
  • Disoccupazione: nel 2012 c'è stato un incremento del tasso di disoccupazione (10,6%). Nel 2013 il tasso di disoccupazione continuerà a salire (11,4%)
  • Prodotto interno lordo: per il 2012 l'Istat prevede una riduzione del prodotto interno lordo italiano pari al 2,3%, ossia non c'è crescita economica
  • Consumi: crollo dei consumi con una contrazione del 3,2%. Giustamente senza lavoro e senza produzione cosa c'è da consumare?
  • Tasse: +10,627 miliardi di euro di entrate tributarie rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Queste politiche di austerity basate su tagli della spesa pubblica e aumento delle tasse non fanno altro che condurre  il popolo verso il baratro: disoccupazione e recessione economica.
Quando lo capiranno questi "tecnici", servi dell'oligarchia bancaria e delle multinazionali, che per far crescere un Paese c'è bisogno di una politica monetaria ESPANSIVA, finanziando la spesa pubblica, stimolando gli investimenti alle imprese ed i consumi, e non una politica monetaria RESTRITTIVA come quella che stanno facendo, con la scusa banale di seguire il pareggio di bilancio imposto dai quei criminali di Francoforte? La mia domanda è retorica, ovvio che i "tecnici" al governo sono ben consci di questo, poichè la loro missione è proprio quella di seguire alla lettera i compiti della BCE e FMI, controllare il popolo attraverso il debito e dare in pasto alle corporations beni e servizi che prima erano pubblici, mentre ora grazie alle PRIVATIZZAZIONI arricchiscono gli azionisti della SpA "amiche delle banche".