sabato 1 dicembre 2012

COME AGGIRARE IL PAREGGIO DI BILANCIO?



Pareggio di bilancio, crisi economiche, guerre, terremoti ed uragani: cosa hanno in comune tra loro?
Partiamo dall'inizio: in contabilità di Stato, il pareggio di bilancio sancisce che l'ammontare delle spese pubbliche sostenute dallo Stato e dagli altri enti pubblici sia uguale alle entrate; in questo modo lo Stato evita di ricorrere all'indebitamento.

Il 18 aprile 2012, il Senato ha approvato il ddl costituzionale di riforma dell'art. 81, che introduce il pareggio di bilancio in Costituzione, raggiungendo col voto unanime di Pd, PdL e Terzo Polo, il quorum di 214 voti su 321 aventi diritto necessario ad evitare il referendum popolare confermativo.

Il nuovo articolo 81 della Costituzione italiana recita:

« Lo Stato assicura l’equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico.
Il ricorso all’indebitamento è consentito solo al fine di considerare gli effetti del ciclo economico e, previa autorizzazione delle Camere adottata a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti, al verificarsi di eventi eccezionali.
Ogni legge che importi nuovi o maggiori oneri provvede ai mezzi per farvi fronte.
Le Camere ogni anno approvano con legge il bilancio e il rendiconto consuntivo presentati dal Governo.
L’esercizio provvisorio del bilancio non può essere concesso se non per legge e per periodi non superiori complessivamente a quattro mesi.
Il contenuto della legge di bilancio, le norme fondamentali e i criteri volti ad assicurare l’equilibrio tra le entrate e le spese dei bilanci e la sostenibilità del debito del complesso delle pubbliche amministrazioni sono stabiliti con legge approvata a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera, nel rispetto dei principi definiti con legge costituzionale. »

Dopo questo ennesimo oltraggio al popolo italiano, dichiarando di fatto che i diritti dei cittadini (assicurare beni e servizi) vengono dopo rigide regole di bilancio, conseguenza di fatto del potere dell'oligarchia bancaria e dei mercati finanziari sullo Stato e della conseguente perdita di sovranità monetaria, siamo arrivati anche a sancire una eventuale "giustificazione" qualora questo pareggio di bilancio non si raggiungesse.
"Giustificazione" che il sottoscritto analizza con notevole preoccupazione, visto che la "Proposta di legge recante disposizioni per l'attuazione del principio del pareggio di bilancio ai sensi dell'art.81", che a breve diventerà legge, afferma proprio che in caso di sisma, di guerra o di una grave crisi finanziaria i conti pubblici potranno andare in rosso, seppur temporaneamente.