mercoledì 30 maggio 2012

INFLAZIONE O AUSTERITA'? Come scegliere tra sedia elettrica o ghigliottina.



Mentre la Commissione europea ammonisce Spagna, Francia, Italia, Portogallo e altri "alunni svogliati" di non aver applicato con maggiore determinazione le misure di austerità imposte, intanto Bankitalia afferma che i correntisti italiani stanno spostando grandi somme di denaro dalle banche domestiche verso il Nord Europa con un deflusso di 274 miliardi di euro solo nel mese di marzo, mentre in Spagna la banca commerciale Bankia, già parzialmente nazionalizzata con denaro dei cittadini, è pronta a concedere 14 milioni di dollari ad un ex dirigente.

Le crisi economiche sono un grosso affare per le banche ed una condanna per i cittadini.

Molti dei miei colleghi economisti, seguiti a ruota da quei guitti di politici e giornalisti, si dividono tra coloro che preferiscono l'inflazione e coloro che, invece, propendono per accettare misure di austerity imposte dall'alto.
Entrambe le file ritengo siano etichettabili in due modi: o come ignoranti, intesi non in maniera offensiva ma proprio per definizione (nel senso che ignorano il reale funzionamento del sistema economico), oppure siano collusi all'oligarchia bancaria criminale quanto basti per difendere il "padrone".

sabato 26 maggio 2012

"Il vero problema è che ormai fa schifo la gente"



Ecco il nuovo video dell'avv.Alfonso Marra interpretato da Sara Tommasi 'vestita' solo di due cuori neri tatuati uno su un seno e uno sotto l'inguine. Una Sara secondo la quale "il vero problema è che qui ormai fa schifo la gente", a partire dai milioni di 'onesti' pronti a cercare di fermare il vero cambiamento con il silenzio o la denigrazione per il puro gusto di prostituirsi, gratis, alle forze e alle concezioni dominanti.

Il messaggio del video mira, oltre a denunciare la truffa del signoraggio ed attaccare un Casini, servo del potere delle banche poichè come tutti i politici non parla di signoraggio, anche a risvegliare la gente ormai lobotomizzata da quelle notizie sterili, inutili, che tendono a distorcere l'attenzione dai veri problemi della società, quali perdita di sovranità monetaria, debito pubblico, illiceità delle tasse e quanto altro continua ancora ad essere censurato.


Quando si percepirà che l'unica via per un cambiamento positivo sarà ripristinare la sovranità nelle mani del popolo, sconfiggendo l'oligarchia malefica delle banche private che adesso rende schiavi tutti i cittadini, solo allora si verificherà quella evoluzione della società,  da tutti tanto aspirata, verso un benessere collettvo.


Salvatore Tamburro

domenica 13 maggio 2012

LA SUPER BOLLA DEI DERIVATI



JP Morgan, una delle banche commerciali più potenti al mondo, ha ammesso di aver usato i derivati in maniera così aggressiva da perdere due miliardi di dollari in sole sei settimane.
Non è l'unica banca ad avere derivati spazzatura in cassaforte, ma è seguita da una scia di altre banche commerciali, Comuni e fondi di investimento che per adesso continuano a tacere sull'ammontare di codeste sostanze tossiche di cui sono in possesso.

Era circa un anno fa (Banche indagate sui derivati - aprile 2011) che descrivevo i derivati come strumenti altamente speculativi e scambiati nella più totale assenza di regole.
Scrivevo che i derivati non sono altro che delle "scommesse": si scommette che il prezzo dei cereali aumenterà o che quello Stato dichiarerà bancarotta e il tutto viene ben confezionato sotto forma di polizza.
In pratica, si tratta di un accordo tra due parti: un acquirente (detto CDS buyer) e un venditore (detto CDS seller) mediante il quale il venditore si impegna, in cambio di un premio rateale versato dall’acquirente, a pagare una determinata cifra nel caso che ci si trovi di fronte a un credit event, ovvero l’impossibilità di pagare da parte del debitore terzo. In termini molto semplici i CDS sono una sorta di assicurazione sull’insolvenza di un emittente e infatti sono spesso usati proprio con la funzione di polizze assicurative o coperture per chi sottoscrive un’obbligazione.
Non esistono borse ufficiali dove questi strumenti vengono scambiati: gli operatori di banche e fondi comprano e vendono queste polizze chiamandosi l'un l'altro al telefono. I prezzi non sono noti, gli spread denaro/lettera neppure. Si conoscono le informazioni statistiche, medie. Ma nessuno sa veramente cosa avvenga ogni giorno su questo mercato.

sabato 12 maggio 2012

GRECIA FUORI DALL'EURO? ADESSO SI PUO'



La telenovelas "Grecia fuori, Grecia dentro" in onda da molti mesi ormai, sembra stia volgendo al termine soltanto adesso, nonostante il Paese ellenico risulti tecnicamente fallito da oltre 2 anni.
Anche i mass-media adesso si aprono a pubblicare proposte (inesorabili) di fuoriuscita della Grecia dall'Eurozona, riportando le parole di due esponenti di spicco della cricca dei servi dell'elite finanziaria:
1)Schaeuble, ministro tedesco delle Finanze, afferma:
"L'Eurozona può andare avanti anche senza la Grecia."
2)José Manuel Barroso, presidente della Commissione Europea:
"Se un membro del club non rispetta le regole, è meglio che se ne vada dal club".
E ancora l'altro ieri nell'aula dell'Europarlamento Daniel Cohen-Bendit, il leader dei Verdi, ha gridato:
"Quante volte vogliamo far votare i greci, una, due, tre, quattro volte, prima di vederli venire in ginocchio a pregarci di aiutarli".

Poniamoci 2 domande:
1) Perchè non prima? 
2)Qual è il vero timore della Troika?

martedì 8 maggio 2012

LA LOTTA ALL'EVASIONE E' UNA PUTTANATA!



Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un accanimento senza precedenti alla lotta contro l'evasione fiscale internazionale. Ma questi sforzi, di fatto, sarebbero stati del tutto inutili.
Lo dimostra uno studio condotto da due economisti, Niels Johannesen e Gabriel Zucman della Paris School of Economics, citato dal Guardian , che si basa sui dati della Banca dei regolamenti internazionali (BIS). Questi dati dimostrano infatti che, nell'anno appena trascorso, circa 2.700 miliardi di dollari erano celati nei conti bancari offshore. Una somma sostanzialmente equivalente a quella del 2007.  
Lo studio (lingua inglese) lo potete leggere e scaricare qui.
Ciò che significa che gli evasori, magari attraverso complesse strutture societarie (scatole cinesi), hanno trasferito i propri capitali da un paradiso fiscale all'altro.
Tra gli stati più gettonati preferiti per celarsi alle autorità fiscali, vi sarebbero Hong Kong, le isole Cayman e Singapore, mentre la Svizzera figurerebbe addirittura dopo le Isole del Canale e il Lussemburgo. 
Gli autori dello studio avrebbero così posto un grosso punto interrogativo sull'efficacia dell'approccio dell'OCSE e del G-20 alle convenzioni fiscali bilaterali, affermando: 
"Finora, la repressione fatta dal G20 ai paradisi fiscali ha in gran parte fallito; i trattati (in gran parte bilaterali) hanno portato ad un modesto trasferimento dei depositi bancari tra i paradisi fiscali, ma non hanno innescato flussi significativi di fondi al di fuori degli stessi paradisi fiscali ".

giovedì 3 maggio 2012

La spending review: dopo l'inganno, la beffa


Il Governo-Monti, governo tecnico che ha ingannato un intero popolo autoproclamandosi detentore del potere in Parlamento, senza essere democraticamente eletto da alcun cittadino italiano, ora procede con la beffa, ossia finge di chiedere ai suoi cittadini "truffati", attraverso la spending review, quale sia l'opzione più giusta per limare la spesa pubblica. 
Tutti i cittadini, attraverso il modulo "Esprimi la tua opinione", hanno la possibilità di dare suggerimenti, segnalare uno spreco, aiutando i tecnici a segnalare le spese futili.

Le scelte più votate per ridurre la spesa pubblica (tagli per 4,2 miliardi nel 2012) sembrano riguardare: