sabato 23 febbraio 2013

ELEZIONI POLITICHE 2013: PROLOGO ED EPILOGO



Credo sia inutile restare lì ad ascoltare noiosi dibattiti politici tutte le sere davanti alla tv, tranne che non si abbiano soluzioni migliori per cercare di agevolare il sonno.
Gli esiti di queste elezioni daranno molto probabilmente la vittoria a Bersani (PD), una vittoria di Pirro però, visto che lo vedrà in Parlamento con un margine di vittoria talmente modesto rispetto alle entità politiche rivali che gli sarà impossibile governare, non disponendo di una solida maggioranza nè alla Camera e nè al Senato. Le conseguenze: riforme paralizzate, aumento della tensione sociale, incremento della recessione economica.
In un arco temporale inferiore ai 12 mesi si andrà nuovamente alle urne.
Non sarebbe nemmeno il caso di ribadirlo, ma ovviamente il partito che prenderà più voti sarà quello degli astenuti, ma si sa che il "fittizio consenso popolare" sarebbe valido anche se ad andare a votare fosse un modesto 10% dell'elettorato.
Il mio pronostico potrebbe essere sbagliato, ma non è questo ciò che conta. L'unica certezza è che nessuno degli eletti cambierà la situazione nel nostro bel Paese.

giovedì 14 febbraio 2013

ATTACCO ALL'IDEOLOGIA DEL LAVORO


Per attaccare il regime e i suoi letali tentacoli mi servirò questa volta delle parole di Paul Lafargue: rivoluzionario, giornalista, scrittore, saggista e critico letterario francese, di ispirazione comunista, nonchè genero di Karl Marx (sposò la figlia di Marx, Laura), colui che scriveva nelle pagine de "Il diritto alla pigrizia" un durissimo attacco all'ideologia del lavoro, vista come una forma di schiavitù, e di conseguenza un attacco anche al capitalismo, generatore di forme di schiavitù sociali:

"Una strana follia possiede le classi operaie delle nazioni dove regna la civiltà capitalista. Questa follia trascina al suo seguito miserie individuali e sociali che da secoli torturano la triste umanità. Questa follia è l'amore per il lavoro, la passione nociva del lavoro, spinta fino all'esaurimento delle forze vitali dell'individuo e della sua progenie . Invece di reagire contro questa aberrazione mentale i preti, gli economisti, i moralisti, hanno sacro-santificato il lavoro. Uomini ciechi e ottusi, hanno voluto essere più saggi del loro Dio, uomini deboli e spregevoli hanno voluto riabilitare ciò che il loro Dio aveva maledetto. Io che non mi proclamo cristiano, economo e morale , rimetto il loro giudizio a quello del loro Dio, le prediche della loro morale religiosa, economica, di liberi pensatori, le rimetto alle conseguenze spaventose del lavoro nella società capitalista."

domenica 10 febbraio 2013

L'AUSTERITA' SECONDO I PREMI NOBEL



Sulle politiche di austerità lanciate dalla troika (Ue-FMI-BCE) in tutta europa mi sono sempre espresso in atteggiamento di forte opposizione, visto che non si può pensare di aspirare alla crescita del PIL, tagliando spesa pubblica ed aumentando le tasse.
Al contrario, sono proprio politiche monetarie espansive che possono stimolare l'economia, finanziando la spesa pubblica, riducendo la disoccupazione, rigenerando i consumi e, quando possibile, svalutando la propria moneta per essere più competitivi nelle esportazioni (vedi Abeconomia giapponese). Alla base ci deve essere un approccio basato sull'emissione monetaria da parte dello Stato\banca centrale nazionale, altrimenti più chiedi in prestito ai mercati e più ti ritroverai con centinaia di miliardi di interessi sul debito da pagare ogni anno. 

venerdì 8 febbraio 2013

LE PROSTITUTE DELLA FINANZA



Si impiegano le lodi come i soldi, purché ci siano restituite con gli interessi
(Jules Renard)

Tratto da:  "Non è crisi, è truffa!" (Edizioni SI)

Spesso sentiamo parlare di agenzie di rating che retrocedono un giudizio da AAA ad AA+ nel confronti di società o addirittura dell’operato di un Paese e del suo debito pubblico. Cos’è il rating? Chi sono queste agenzie di rating? E, soprattutto, a chi giovano? 

Iniziamo a rispondere alla prima domanda: il rating è una classificazione del rischio creditizio legato a un titolo obbligazionario o a un'impresa. Viene assegnato attraverso un voto espresso con una o più lettere. I giudizi con la ‘A’ indicano un’elevata capacità di ripagare il debito, quelli con la ‘B’ indicano un’adeguata capacità di rimborso, che però potrebbe peggiorare ed, infine, i voti contenenti le lettere ‘C’ o ‘D’ rappresentano un debito altamente speculativo o una società insolvente. In sostanza, se il rating diminuisce il rischio di rimborso aumenta e quindi l'emittente il titolo dovrà promettere una remunerazione più elevata.
Succede così che, se un’agenzia abbassa il rating di uno Stato da A- a BBB+ e comunica che potrebbe ribassarlo ulteriormente. Così innesca una grave crisi, poiché afferma che le obbligazioni emesse da quel Paese hanno un rischio più elevato di prima e, quindi, il capitale investito potrebbe non essere più rimborsato. A questo punto, gli investitori di quel Paese non investiranno più in titoli statali e per il Paese diventa molto più oneroso avere soldi in prestito per finanziare la propria, e tutto ciò a lungo andare potrebbe portarlo alla bancarotta.

venerdì 1 febbraio 2013

IL GIAPPONE ALLA CONQUISTA DEL MONDO: ABECONOMIA IN ARRIVO


L'"Abeconomia" è la politica economica promossa dal nuovo premier giapponese Shinzo Abe, il quale fissa l'obiettivo di una crescita economica del Paese al 2,5% (invece che al 1,7% come pronosticato dal governo precedente).
Quali sono gli strumenti dell'Abeconoma adottati per far rinascere l'economia giapponese?
Essi sono essenzialmente due:
1) svalutazione della valuta
2) maggiore spesa pubblica

Abe ha deciso di avviare una politica monetaria ultra-espansiva, basata su un aumento della spessa pubblica, unita ad un cambio debole.
I vantaggi?

1) Chi svaluta di più esporta di più. Svalutare lo yen significa essere più competitivi sulle esportazioni. La valuta giapponese è scesa ai minimi contro le altre principali divise: il cambio usd/yen è a 91,74, mentre l'euro/yen è a 125,43. La borsa di Tokyo ha guadagnato lo 0,47% e chiuso la dodicesima settimana consecutiva in rialzo. Non a caso, la Toyota è ritornata al primo posto mondiale per le vendite di autoveicoli, superando di nuovo General Motors e staccando Volkswagen. 
Nella guerra delle valute, naturalmente chi - come Giappone, Svizzera, Inghilterra e Stati Uniti - può stampare moneta (ad es. la Bank of Japan è sotto lo stretto controllo del Governo, per la serie: il Governo ordina e la BoJ stampa) è avvantaggiato rispetto a quei Paesi dell'area euro che vivono in assenza di sovranità monetaria (vedi Italia). Inoltre, stampando moneta si raggiunge l'obiettivo di contrastare la deflazione, fissando il target dell'inflazione al 2%, aumentando la competitività ed impegnandosi per un "tempo indeterminato" nell’acquisto di assett.