domenica 21 aprile 2013

GIORGIO NAPOLITANO, TRADITORE DEL PCI E SERVO DELLA CIA



Con 738 voti, il 20 aprile 2013, due terzi della casta politica ha votato come Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, confermando al Colle un uomo di 88 anni (che secondo il mandato settennale resterebbe in carica fino a 95 anni...alla faccia del rinnovamento della classe politica).

Ma chi è veramente Giorgio Napolitano?

Egli è un uomo che ha sempre cambiato i suoi ideali all'occorrenza, da sempre servile ai poteri forti americani e filo-israeliani, presente ed ossequioso ovunque ci fosse un potere da servire.

Singolare in termini di contraddizioni il fatto che il 9 maggio 2010 fu premiato con il Premio Dan David (Fondazione israeliana che premia personalità che abbiano espresso ammirazione per Israele e per l'ideologia sionista) con questa motivazione: "...per il suo coraggio e integrità intellettuale che sono stati fondamentali nel guarire le ferite della Guerra Fredda in Europa, così come le cicatrici lasciate in Italia sulla scia del fascismo"; proprio lui che in gioventù militava nei G.U.F. (Gruppi universitari fascisti).

Dopo essersi finto difensore della classe operaia e dell'ideologia comunista ha capito fin da giovane che poteva essere l'uomo giusto al posto giusto: un insider-man, utile agli americani in funzione anti-comunista e per agevolare l'imperialismo americano in Europa ed in Italia.

L’ascesa politica di Napolitano si ebbe nel 1953 quando fu eletto deputato nel PCI e poco più tardi si unirà alla corrente migliorista (interna al PCI) di Giorgio Amendola, uomo liberale, antifascista e massone. Una ideologia, quella dei miglioristi, profondamente anti-marxista che portò Amendola e Napolitano a mettersi al servizio di organizzazioni come l’Istituto di Affari Internazionali di Gianni Agnelli e il Council for Foreign Relations di Rockfeller. 

domenica 14 aprile 2013

I SUICIDI AUMENTANO, MA TRANQUILLI: L'INFLAZIONE E' SOTTO CONTROLLO!



In questa precisa epoca storica ci sarebbe da domandarsi: vale più un'inflazione sotto la soglia del 2% oppure la vita delle persone?
Sembrerebbe che alla nostra classe politica importi più tenere un'inflazione bassa e non fermare il crescente numero di suicidi per insolvenza nel nostro territorio.

INFLAZIONE - A marzo l'inflazione rallenta ancora, con la crescita dei prezzi al consumo ferma all'1,6%, dall'1,9% di febbraio scorso. Secondo l'Istat,  il tasso d'inflazione annuo si è dimezzato nell'arco di sei mesi, scendendo all'1,6% di marzo 2013 dal 3,2% di settembre 2012.

SUICIDI - A suicidarsi sono sempre più imprenditori, specie di piccole e medie aziende, ditte a volte a carattere famigliare. E’ un trend in crescita: 89 in totale nel 2012; nel 2013 stiamo già a 39 casi di suicidio da gennaio a metà marzo.

Inflazione e suicidi per insolvenza sembrano essere due fattori inversamente proporzionali: al diminuire di uno aumenta l'altro.
Perchè ho voluto confrontare la riduzione dell'inflazione con l'aumento di suicidi?