lunedì 20 maggio 2013

DEPOSITI POSTALI A RISCHIO - BOMBA ABS (asset-backed securities) IN ARRIVO


Nel magico mondo della finanza virtuale le banche, oltre a creare denaro dal nulla, hanno facoltà anche di creare strumenti finanziari tanto irreali, quanto nefasti. Uno di questi strumenti finanziari sono le A.B.S., asset-backed securities, una trovata ingegnosa a cui ricorrono gli istituti di credito per moltiplicare le possibilità di far prestiti.
Una cartolarizzazione A.B.S. funziona così: le banche concedono una serie di prestiti che formalmente vengono intestati ad una società creata ad hoc, denominata Special Purpose Vehicle (SPV). La SPV emette poi delle obbligazioni per un ammontare pari a quello dei prestiti concessi e paga gli interessi utilizzando le rate incassate dai debitori. Così facendo, la banca, che originariamente ha concesso il prestito, scarica il rischio di insolvenza del debitore su chi ha comprato le obbligazioni.
In sintesi, con la creazione di un A.B.S. una banca scorpora dal suo bilancio una serie di crediti, li impacchetta adeguatamente e li cede sul mercato, assieme ai flussi finanziari che essi generano, per il tramite della SPV con l’obbiettivo di generare liquidità.
Le obbligazioni generate dalla SPV saranno a rischio basso, medio o alto in base al tasso di interesse offerto e al rischio di insolvenza del debitore; prima vengono rimborsate le obbligazioni senior (a rischio basso) e poi le altre.
In sostanza, con le rate che man mano pagherebbero i debitori (ovvero le piccole-medie imprese che hanno avuto un prestito) si pagano prima gli interessi delle obbligazioni senior poi, con quello che avanza, le obbligazioni con rischio medio-alto. Finché i debitori pagano le cose vanno bene, ma appena iniziano i fallimenti tutto il sistema salta per aria, poiché manca la liquidità necessaria a pagare i creditori di tali obbligazioni.

venerdì 10 maggio 2013

PROPOSTA DI ESPULSIONE DALL'ORDINE DEI GIORNALISTI



DESTINATARIO:
Consiglio Nazionale Ordine dei Giornalisti
Via Parigi, 11 - 00185 Roma
C.F.: 06926900587

Informazioni generiche: odg@odg.it
Posta Elettronica Certificata: cnog@pec.cnog.it



Nonostante il web sia ricchissimo di contenuti come articoli, video, libri e ogni genere di materiale informativo\didattico che documentano la grave truffa del signoraggio bancario e circa le nefaste conseguenze per il popolo dovute alla perdita di sovranità monetaria da parte dello Stato, è un dato di fatto che nei giornali, in radio nazionali ed in programmi televisivi, salvo rarissime eccezioni, i giornalisti "di regime" continuano a glissare su questa tematica fondamentale.

Eppure il dovere più pregnante del giornalista e caposaldo del diritto di cronaca è il dovere di verità, considerato sia dalla L. n. 69/1963 che dalla stessa Carta dei Doveri quale “obbligo inderogabile”. Gli organi di informazione sono l'anello di congiunzione tra il fatto e la collettività. Essi consentono alla collettività l'esercizio di quella sovranità che secondo l'art. 1 della Costituzione “appartiene al popolo”. Un'informazione che occulta o distorce la realtà dei fatti impedisce alla collettività un consapevole esercizio della sovranità.

domenica 5 maggio 2013

IL V POSTULATO DI EUCLIDE DIMOSTRABILE IN BANCA



La Fed acquista 85 miliardi di dollari di bond al mese; la BoJ ne acquista 75 miliardi. Ora in eurolandia la Bce ha tagliato i tassi allo 0,5% e si mostra propensa ad applicare in futuro tassi di deposito negativi, oltre ad operazioni L.T.R.O. previste fino a luglio 2014 (in cui la BCE "regala" liquidità alle banche al tasso dell'1%), tutto ciò affinché le banche commerciali possano concedere più facilmente, agevolmente e velocemente prestiti alla clientela, con tassi di interesse ridotti e requisiti meno stringenti allo scopo di riattivare l'economia. 

Il V postulato di Euclide, detto postulato delle rette parallele, è quello che nel corso dei secoli ha suscitato il maggior interesse. Esso recita: "Quando una retta incontra altre due rette e forma con esse dalla stessa parte angoli interni la cui somma è inferiore a due angoli retti, quelle due rette, prolungate all'infinito, devono incontrarsi dal lato dove si trovano gli angoli la cui somma è inferiore a due retti”. Quindi, le due rette s’incontrano sempre, da una parte o dall'altra, a meno che: “la somma degli angoli non sia esattamente uguale a 180°, in questo caso le due rette non s’incontrano né da una parte né dall'altra e sono dette parallele".